Reggia di Caserta, Bonisoli difende il neo-direttore. Dalla terna finale escluso chi aveva il punteggio più alto. Sulla vicenda l’ultima parola spetterà al Tar

Nessuna irregolarità. Per il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, la nomina nel ruolo di direttore della Reggia di Caserta dell’architetto Tiziana Maffei è perfettamente regolare. Il chiarimento è arrivato ieri durante il question time in risposta all’interrogazione della deputata Cristina Patelli (Lega) che chiedeva spiegazioni sulla contestazione dei calcoli dei punteggi del concorso ministeriale per il ruolo direttore del polo museale campano, da parte di uno dei 77 candidati esclusi. Il professor Antonio Tarasco, che, come riportato nella richiesta di annullamento in autotutela presentata dal suo legale, ha conseguito 79 punti di valutazione tra la prima e la seconda prova. Più della terna finale consegnata dalla commissione esaminatrice nelle mani di Bonisoli e da cui poi è stata nominata la Maffei.

“La procedura di selezione si è svolta in tre fasi distinte, con punteggi non cumulabili tra loro – ha detto però Bonisoli -. La prima fase è riservata alla selezione dei curricula e dei titoli, in assenza del candidato, ed è servita a stilare una graduatoria con punteggi che ha individuato i 10 candidati ammessi ai colloqui, che avvengono nella seconda fase”.

“In questa successiva fase viene fatta una valutazione da parte della commissione delle esperienze professionali e delle capacità dei 10 candidati che dovranno mostrare delle caratteristiche specifiche per il ruolo nel museo per cui si sono candidati. Ci tengo a dire questo perché quando questa seconda fase avviene il primo punteggio non viene più tenuto in considerazione, è come fosse avvenuto un reset. Quindi si riparte da zero: tutti e dieci ammessi alla seconda fase ripartono da zero. Infatti quando arriva la terna dei nomi al ministro, io non so chi dei tre ha avuto il punteggio migliore nella fase precedente. Le fasi sono autonome. I punteggi non sono stati sommati. Vi confermo che la commissione correttamente non ha sommato i punteggi”.

In altre parole, sono stati presi in esame solo i punteggi conseguiti all’orale: i tre nomi della terna hanno raggiunto 20, a differenza del ricorrente che si è fermato a 17. Bastrerà la replica del ministro a chiudere la vicenda? Difficile. Molto più probabile che tocchi a un magistrato mettere la parola fine sulla vicenda.