Regionali Lombardia, prima grana per Majorino

Non c’è solo l’alleanza con il M5S ad agitare la coalizione di centrosinistra che sostiene Majorino alle prossime regionali in Lombardia.

Non c’è solo l’alleanza con il Movimento 5 Stelle a agitare la coalizione di centrosinistra che sostiene per le elezioni regionali in Lombardia Pierfrancesco Majorino. Dopo l’annuncio della candidatura del virologo Fabrizio Pregliasco nella lista civica l’associazione Medicina democratica (che per bocca di Vittorio Agnoletto nelle scorse settimane aveva lasciato intuire il suo appoggio all’europarlamentare del Pd decide di sfilarsi con un duro comunicato.

Non c’è solo l’alleanza con il M5S ad agitare la coalizione di centrosinistra che sostiene Majorino alle prossime regionali in Lombardia

“Abbiamo appreso con sconcerto e stupore dalla stampa, – scrivono – la notizia della candidatura come capolista, in una delle liste civiche create in appoggio alla candidatura a presidente di Majorino, del direttore sanitario del Galeazzi-Sant’Ambrogio, una delle maggiori realtà della sanità privata lombarda e nazionale”.

Il comunicato prosegue: “Il dott. Pregliasco, eminente virologo, nel presentare la sua candidatura ha oggi dichiarato “la risposta della sanità lombarda alla pandemia è stata buona…” un giudizio in totale contrasto con le tragedie che i cittadini lombardi hanno sperimentato. Tragedie favorite dalla desertificazione della sanità territoriale, dalla quasi totale cancellazione della prevenzione primaria, da una sanità privata foraggiata da rimborsi pubblici e attenta unicamente ai propri profitti; le liste d’attesa, per le quali si è recentemente distinto, E insieme ad altri, proprio il gruppo Galeazzi-Sant’Ambrogio, sono frutto di tali scelte. Le affermazioni del dott. Pregliasco, associate al ruolo che ricopre, rappresentano un vulnus verso l’intero percorso che da anni stiamo portando avanti insieme a decine di associazioni in difesa della sanità pubblica”.

Per questo Marco Caldiroli presidente di Medicina Democratica, parla di “una scelta politica chiara e secondo noi miope, al limite della cecità, in totale contrasto con le proposte, riassunte nei 23 punti, presentate il 4 novembre a tutte le opposizioni che le avevano ritenute condivisibili”.

Attacca anche Unione Popolare – che si presenterà da sola alle elezioni – che per bocca del segretario di Milano di Rifondazione Comunista Matteo Prencipe parla di una cambiamento della sanità pubblica con il Pd come di una “chimera se non finzione” e invita M5S e Alleanza Verdi-Sinistra a ripensare le alleanze. Majorino ieri ha ridimensionato la polemica: “Ho visto che la presenza di Fabrizio Pregliasco ha suscitato un po’ di dibattito. È una figura forte quindi lo ritengo inevitabile. Io sono alfiere totale delle ragioni della sanità pubblica. Non vedo contraddizioni”.

Secondo il candidato del centrosinistra “per costruire un’alleanza più forte di tutti dobbiamo guardare al presente”. Ieri è saltato però l’incontro che Majorino avrebbe dovuto avere con la rete civica “Curiamo la Lombardia”, di cui anche Medicina democratica fa parte.

A tenere banco ieri è stata anche la richiesta di Giuseppe Conte di avere garanzie sul nome di Majorino, alla luce del suo ruolo di eurodeputato e del delicato momento per lo scandalo del Qatar-gate. La Lega attacca parlando di “Majorino smentito da Conte” mentre il segretario di +Europa Della Vedova (che ha già annunciato di sfilarsi dall’alleanza per la presenza del M5S) parla di una telenovela da parte dei grillini per “azzoppare Majorino”: “magari Conte tirerà la corda senza spezzarla, ma di fatto Majorino – ha spiegato Della Vedova – è indebolito”.

Lui, Majorino, parla di “confronto in atto” e dice di non sentirsi “sotto esame”. Ma la campagna elettorale è troppo breve per permettersi di farsi logorare perfino dagli amici. E questo Majo, come lo chiamano i suoi, lo sa benissimo.

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