Le Regioni non mollano. Sì alle restrizioni ma solo ai non vaccinati. Per ora Draghi esclude altre misure. Intanto la vicina Austria chiude tutto per venti giorni e rende obbligatorio il vaccino da febbraio

Per ora Draghi esclude altre misure. Intanto la vicina Austria chiude tutte per venti giorni e rende obbligatorio il vaccino da febbraio.

Le Regioni non mollano. Sì alle restrizioni ma solo ai non vaccinati. Per ora Draghi esclude altre misure. Intanto la vicina Austria chiude tutto per venti giorni e rende obbligatorio il vaccino da febbraio

La richiesta che arriva dai governatori, in particolare dai due leghisti Massimiliano Fedriga e Luca Zaia, da Giovanni Toti e da Vincenzo De Luca è chiara: se ci si troverà a dover introdurre restrizioni per i non vaccinati, queste dovrebbero valere solo per chi non si è vaccinato contro il Covid. Al contrario, chi ha completato il ciclo vaccinale e si è immunizzato dovrebbe poter proseguire normalmente con tutte le attività quotidiane, dal lavoro allo svago.

Una sorta di lockdown selettivo sul modello austriaco, di fatto già superato visto che nell’Alta Austria e nel Land di Salisburgo a causa dell’alta incidenza di casi e della pressione sugli ospedali già a partire dalla prossima settimana dovrebbe entrerà in vigore un blocco totale e generalizzato per tutti i cittadini. Nel nostro Paese, viene ribadito da fonti dell’Esecutivo, al momento non sono allo studio altri provvedimenti e “i dati non giustificano allarmismi” ma la conferenza delle Regioni, riunita ieri a Roma ha comunque chiesto un “confronto urgentissimo” con il Governo, che è stato accolto: “Ho informato il presidente del Consiglio Draghi e il ministro Speranza. Il governo è ovviamente disponibile a mettere in agenda un tavolo di confronto, che dunque faremo a breve”, fa sapere la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini.

Ma la posizione del titolare della Salute e del premier per ora non coincidono. Già ieri Speranza aveva pronti due provvedimenti, uno per ridurre la durata del passaporto vaccinale dagli attuali 12 mesi a 9, un secondo per introdurre l’obbligo della terza dose per il personale medico e delle residenze sanitarie, ma Draghi ha deciso di prendere tempo. In ogni caso le misure citate potrebbero approdare all’esame del prossimo Consiglio dei ministri.

LE RICHIESTE. I governatori non mollano. Serve una “comune riflessione sulla tenuta delle regole vigenti che furono adottate in assenza dell’attuale percentuale di vaccinati e dello strumento della certificazione verde”, mette in chiaro il presidente della Conferenza, il governatore del Friuli Venezia Giulia l’obiettivo, insiste, è quello di mettere in sicurezza sia il sistema sanitario, sia le attività economiche e sociali, anche per “anticipare eventuali scenari di criticità”. Più duro De Luca, che critica apertamente la scelta di palazzo Chigi di rinviare all’inizio di dicembre la somministrazione della terza dose a tutti e nel suo stile, su eventuali restrizioni per i non vaccinati, commenta: “Mi rimane solo il napalm, il lanciafiamme lo abbiamo già introdotto. Oltre non so”.

Un Green Pass a due velocità, uno per i vaccinati e uno derivante da tampone per i servizi essenziali è la soluzione auspicata da Toti, che spiega che tale provvedimento andrebbe deciso a livello nazionale, perché, osserva, “se fosse una misura regionale creerebbe un’Italia arlecchino ingestibile ” (leggi l’articolo).

E mentre in Italia si dibatte su come fronteggiare la nuova ondati di contagi la vicina Austri tornerà in lockdown generale da lunedì. Durerà 20 giorni e poi proseguirà per i non vaccinati. Ma non è finita: dal 1° febbraio sarà imposto l’obbligo vaccinale alle persone che a quel giorno non avranno ricevuto alcuna dose del vaccino anti-Covid-19. L’Austria diventa, dunque, il primo Paese dell’Unione Europea ad imporre il vaccino. “Nonostante mesi di impegno non siamo riusciti a convincere abbastanza gente a farsi vaccinare” ha detto il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg parlando all’intera Nazione.

Leggi anche: Il Governo valuta l’obbligo vaccinale per chi è a contatto con il pubblico. Toti: “Non possiamo chiudere il Paese”. Intanto l’Austria da lunedì è in lockdown e da febbraio obbligherà tutti a vaccinarsi.