Renzi beccato con lo 007 Mancini: sul caso adesso si muove il Copasir. Convocato il numero uno del Dis. Da chiarire lo strano faccia a faccia svelato da Report

Il Comitato parlamentare convoca il numero uno del Dis. Da chiarire lo strano faccia a faccia svelato da Report

Renzi beccato con lo 007 Mancini: sul caso adesso si muove il Copasir. Convocato il numero uno del Dis. Da chiarire lo strano faccia a faccia svelato da Report

Il caso dell’incontro in Autogrill tra Matteo Renzi e lo 007 Marco Mancini, svelato nell’ultima puntata di Report, è finito al Copasir. Nel corso dell’Ufficio di Presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, svoltosi ieri, è stato affrontato il tema sollevato dalla trasmissione televisiva il 3 maggio scorso, ed è stato deciso di ascoltare in audizione la prossima settimana il direttore del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, Gennaro Vecchione, al fine di compiere “una valutazione di tali vicende, limitatamente ai profili di propria competenza”. All’esito dell’audizione, specificano dal Copasir, il Comitato si riserva inoltre “di procedere a ulteriori approfondimenti ed eventuali altre audizioni”.

Renzi beccato con lo 007 Mancini

Il leader di Italia Viva, dopo aver assicurato che quello con Mancini è stato nulla di più che un incontro amicale e dopo aver respinto qualsiasi collegamento con la crisi di governo in corso in quel periodo di fine dicembre dell’anno scorso, ora rischia a sua volta di dover spiegare nel dettaglio davanti al Copasir i suoi rapporti con l’intelligence. Il tentativo di Iv di spostare l’attenzione a quanto pare non ha funzionato.

Lunedì scorso, poco prima che andasse in onda la puntata di Report, il renziano Luciano Nobili aveva presentato un’interrogazione al ministro dell’economia e finanze Daniele Franco, relativa a “una presunta fattura da 45mila euro ad una società lussemburghese” che la trasmissione di approfondimento diretta da Sigfrido Ranucci avrebbe pagato “per confezionare servizi contro Renzi”. Un’accusa che lo stesso Ranucci ha subito rispedito al mittente

“Si tratta di un falso dossier che gira da due mesi”, ha affermato il conduttore. L’esponente di Italia Viva, in una nota con cui ha annunciato l’interrogazione, invece ha dichiarato di volerci vedere chiaro e di capire “se soldi pubblici sono stati utilizzati per pagare informatori allo scopo di costruire servizi confezionati per danneggiare l’immagine di Renzi”.

Sul caso adesso si muove il Copasir

“Ci chiediamo con preoccupazione – ha specificato – se la Rai compri informazioni con i soldi degli italiani per le sue trasmissioni di inchiesta”. Nell’interrogazione ha chiesto dunque se siano intercorsi rapporti economici nel mese di novembre 2020 fra la società Tarantula Luxembourg Sarl e la Rai TV, circostanza smentita dalla stessa società lussemburghese. Un’interrogazione relativa a servizi sulle vicende societarie di Alitalia e Piaggio Aerospace, in cui vengono citati i rapporti di Renzi con gli Emirati Arabi.

Nobili ha inoltre adombrato pure lo scambio di mail tra l’ex portavoce di Palazzo Chigi, Rocco Casalino, e la Rai, su servizi che sarebbero stati confezionati con l’obiettivo di danneggiare l’immagine di Renzi, circostanza quest’ultima ugualmente smentita dallo stesso Casalino. “Si tratta di un dossier falso – ha sottolineato Ranucci – e falsa è anche l’informazione sulle mail tra me e Casalino. Si sostiene tra l’altro che quello scambio sia stato su carta intestata, che io non uso mai.

Ci troviamo di fronte a un dossier avvelenato, confezionato da una manina proprio mentre stiamo realizzando un servizio sull’incontro tra Renzi e Mancini, l’agente che era stato coinvolto in un’attività di dossieraggio illecito nel caso Telecom nel 2006 e nel rapimento di Abu Omar. Quel dossier era finito anche nelle mani di Bechis, Minzolini e del Foglio. Nessuno ha pubblicato il mio nome, essendosi resi conto del tipo di materiale. In 25 anni – ha concluso – Report non ha mai pagato una fonte e soprattutto non ha mai realizzato servizi contro”.