Renzi boccheggia, ma il Centrodestra non sta meglio

Mentre Renzi sta cercando un’affannosa retromarcia sulla “personalizzazione” del referendum, il Centrodestra si accartoccia sulle spaccature interne

La politica d’agosto è un po’ come il calcio d’estate: non emette verdetti definitivi, ma fornisce indicazioni significative. Ed è chiaro che mentre Renzi sta cercando un’affannosa retromarcia sulla “personalizzazione” del referendum sulle riforme, il Centrodestra si accartoccia sulle spaccature interne. Dopo la benedizione di Silvio Berlusconi a Stefano Parisi, alcuni colonnelli di Forza Italia preparano l’agguato all’ex candidato sindaco di Milano. L’ex ministro Renato Brunetta, fedele alla linea anche nei momenti più difficili del leader azzurro, ha spiegato chiaro e tondo: Parisi deve limitarsi a stilare un report da consegnare a Berlusconi; che nella visione brunettiana resta l’unico punto di riferimento del fronte moderato. Insomma, fedeltà sì, ma solo se non cambia il leader. A correre in soccorso del capogruppo di Forza Italia alla Camera si è precipitata anche un altro falco, Daniela Santanchè, che ha descritto Parisi alla stregua di un uomo assetato solo di leadership. Insomma, in questa preparazione alla stagione politica, c’è un Renzi che boccheggia. Ma un Centrodestra che non sta meglio.