Renzi dà l’assalto alle vicepresidenze delle Camere

Caro Calenda e Matteo Renzi hanno denunciato “un accordo tra Pd e 5 stelle” per “spartirsi tutte le vicepresidenze”.

Alla vigilia del voto che si terrà oggi per la composizione degli uffici di presidenza di Camera e Senato, sale lo scontro interno all’opposizione per la distribuzione delle cariche. La formazione politica di Carlo Calenda e Matteo Renzi ha denunciato “un accordo tra Pd e 5 stelle” per “spartirsi tutte le vicepresidenze” (alle opposizioni ne spettano due alla Camera e due al Senato) e ha fatto sapere che, in questo caso, non solo non parteciperà al voto ma interesserà della questione il presidente della Repubblica.

Calenda e Renzi hanno denunciato “un accordo tra Pd e 5 stelle” per “spartirsi tutte le vicepresidenze”

Calenda, annunciando che alle consultazioni al Colle andrà con i capigruppo e con Teresa Bellanova (presidente di Italia viva) e dunque senza Renzi, spiega che a Sergio Mattarella, faremo notare che “c’è una opposizione che ha preso quasi l’8%, che è in crescita, e che non ha alcuna figura di garanzia”.

Sebbene ammetta, più tardi, che delle vicepresidenze non è che gli importi poi tanto. Eppure nei conciliaboli in Parlamento c’è chi non esclude che alla fine una vicepresidenza possa andare ad Azione-Iv. In quest’ultimo caso diventerebbe evidente che c’è stato uno scambio di favori col centrodestra. Il riferimento è ai franchi tiratori dell’opposizione – i primi indiziati sono proprio gli uomini e le donne del polo Renzi-Calenda – che hanno permesso l’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato.

L’ex ministro, che boccia come notizia inventata quella di presunti dissidi tra lui e Renzi, sa che in realtà la vera posta in palio riguarda le Commissioni di garanzia, dal Copasir alla Vigilanza Rai. E qui il clima rischia di farsi ancora più infuocato, perché al Copasir punta il Pd – in ballo ci sono Enrico Borghi e Lorenzo Guerini – e alla Vigilanza Rai punta il M5S. In questo caso si fanno ì nomi di due vice presidenti: Alessandra Todde e Riccardo Ricciardi. Sembrerebbero scendere invece le quotazioni di Chiara Appendino.

Nominati i presidenti dei gruppi. Tutti i partiti confermano gli uscenti tranne Forza Italia, M5S e Azione-Iv

Ieri intanto sono stati nominati i capigruppo. Sia FdI sia la Lega hanno puntato sulla continuità confermando gli uscenti: Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Forza Italia schiera Licia Ronzulli al Senato e Alessandro Cattaneo alla Camera. Continuità pure per il Pd con Simona Malpezzi e Debora Serracchiani.

M5S punta su Barbara Floridia (Senato) e Francesco Silvestri (Camera). Per Azione-Iv ci saranno Raffaella Paita al Senato e Matteo Richetti alla Camera. Ritornando alle vicepresidenze il Pd punta alla riconferma di Anna Rossomando, mentre alla Camera sarà data indicazione per Anna Ascani. Mentre per il M5S a Montecitorio la più accreditata è Todde (in ballo anche per la Vigilanza Rai) e a Palazzo Madama Mariolina Castellone.

Per quanto riguarda la maggioranza, a cui spettano altre due vicepresidenze per Camera, l’indicazione di Forza Italia è votare Giorgio Mulè e Maurizio Gasparri, che verrebbero affiancati da un deputato di FdI a Montecitorio e da un leghista a Palazzo Madama.

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