Renzi lancia il guanto di sfida ai sindacati

dalla Redazione

In un’intervista al Corriere della Sera Matteo Renzi lancia un deciso avvertimento ai sindacati: “E’ iniziata la rivoluzione. Una rivoluzione pacifica, ma che le resistenze del sistema non fermeranno”. E ancora: “sono qui per cambiare il Palazzo; non accetteremo che il Palazzo cambi noi”.
“E’ evidente che una larga parte della classe dirigente ci osteggia. E’ altrettanto evidente che noi non arretreremo davanti all’obiettivo di garantire ai cittadini” una P.A. in cui si sentano ‘padroni di casa’.
Quanto alle resistenze dei sindacati dice: “noi non abbiamo problemi ad ascoltarli. Ma vogliamo negare che occorra un cambio radicale delle regole del lavoro?”. “Sogno un sindacato che, nel momento in cui cerchiamo di semplificare le regole, dia una mano e non metta i bastoni tra le ruote”. Ed avverte: “non sarà un sindacato a fermarci”.
Renzi insiste: “Se l’Italia avrà un sistema burocratico più efficiente, potrà attrarre più investimenti”; “se riusciamo a cambiare l’Italia qui i soldi arrivano a palate”. “Se il sindacato dei prefetti, l’associazione dei segretari comunali e la lobby dei consiglieri provinciali si oppongono è un problema loro, non nostro”.
Alla domanda su quale sarà la data del voto politico risponde: “la decide il capo dello Stato”, quanto alle previsioni la sua è che si voti nel febbraio 2018, alla scadenza della legislatura. E riflette sul voto del 25 maggio: “la legittimazione popolare non l’avrò mai, neanche se il Pd stravincesse alle Europee; a questo giro è andata così, mi basta la legittimazione costituzionale prevista dalle norme”.
Il premier parla anche del leader del M5s: “mi ha molto colpito – dice Renzi – l’atteggiamento di Grillo a Piombino. E’ andato in un’azienda che sta morendo” “a strumentalizzare un dramma con il solo obiettivo di prendere voti e attaccare i sindacati”.
E sugli attacchi che gli ha rivolto Piero Pelù dal concertone del 1 Maggio dice: “sono vecchie polemiche fiorentine che lasciano il tempo che trovano”; “mi dispiace solo la spocchia sugli 80 euro da parte di un certo mondo artistico, imprenditoriale, salottiero”. Licio Gelli? mai incontrato: “mio padre mi ha cresciuto nel mito di Tina Anselmi”.