Soliti veti da Renzi, ma Letta non lo molla. Il segretario del Pd vede demolition man che mette paletti su Conte e M5S

Non è uscito nulla di buono dall'incontro tra il segretario del Pd Enrico Letta e l'ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi.

Soliti veti da Renzi, ma Letta non lo molla. Il segretario del Pd vede demolition man che mette paletti su Conte e M5S

Si erano lasciati con una immagine iconica: il passaggio del campanellino del Presidente del Consiglio da Enrico Letta a Matteo Renzi. Il primo aveva lo sguardo rivolto significativamente dal lato opposto. Renzi divenuto segretario del Pd aveva detto a Letta l’altrettanto famosa frase: “Stai sereno” e poi gli soffiò il posto.

Ora si sono rincontrati presso la sede del centro studi di Letta l’Arel, ispirato a Beniamino Andreatta. Un incontro tutto democristiano” tra il segretario del Pd, secondo partito italiano e il segretario di “Italia Viva” ultimo partito italiano. Quaranta minuti di discussione molto civile e pacata, nonostante i precedenti. Sia fonti del Nazareno che lo stesso Renzi hanno descritto l’incontro “franco e cordiale”, in pieno stile democristiano.

Renzi ha poi dichiarato: “Su M5S abbiamo opinioni diverse: io credo che il mio posizionamento da qui al 2023 sia né con Salvini né con Meloni a destra ma nemmeno con grillini e populisti a sinistra, Letta cerca un’alleanza strategica con M5s e Conte, vedremo chi avrà ragione. Zingaretti e Bettini avevano detto che Conte era il punto di riferimento della coalizione progressista, ora Letta ha una visione diversa, non vuole il Pd subalterno ma bisogna capire che vuol dire l’alleanza con M5S”.

Ma quello che non si capisce è cosa voglia Renzi. Ha criticato la linea aperturista di Letta verso i 5S e verso il “nemico” Giuseppe Conte il tutto in vista delle amministrative di ottobre. Letta considera strategico l’accordo strutturale tra Pd e M5S per formare un blocco di Centrosinistra che si rifaccia all’esperienza giallorossa e possa contrastare il blocco di Centrodestra Lega, FdI e FI. Ha criticato la subalternità di Zingaretti e Bettini al Movimento.

Poi ha dichiarato di non volere andare verso la Lega e FdI, ma neppure con i 5S. Insomma, come al solito, l’ex premier toscano ha idee confuse e poco credibili. Sta cercando di confondere le acque, di creare una cortina fumogena, dando sfogo alla solita creatività verbale. La sua funzione, con un micropartitino ridotto al 2%, sarà la solita e cioè di creare zizzania per destabilizzare il Centrosinistra in probabile aiuto del Centrodestra, nonostante i proclami.

Questa volta Letta deve fare attenzione a “Mr. Tranquillo” per non esserne nuovamente vittima. Essere dorotei va bene, ma agognare il martirio sarebbe troppo anche per i Padri Fondatori dello scudo crociato.

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