“Un milione di voti se cacciate Conte”: Report e i messaggi a Maria Elena Boschi dell’ex tesoriere della Lega Gianmario Ferramonti

"Un milione di voti se cacciate Conte". Questo ha detto l'ex tesoriere della Lega Gianmario Ferramonti a Maria Elena Boschi secondo Report

“Un milione di voti se cacciate Conte”: Report e i messaggi a Maria Elena Boschi dell’ex tesoriere della Lega Gianmario Ferramonti

“Un milione di voti se cacciate Conte”. Questo avrebbe detto l’ex tesoriere della Lega Gianmario Ferramonti a Maria Elena Boschi secondo un servizio di Report che andrà in onda lunedì e che è stato anticipato oggi dal Fatto Quotidiano. La deputata di Italia Viva ha risposto alla trasmissione di Raitre di non aver mai replicato ai messaggi di Ferramonti. Le cui affermazioni a proposito dei “milioni di voti” che avrebbe a disposizione appaiono piuttosto campate in aria.

“Un milione di voti se cacciate Conte”: Report e i messaggi tra Maria Elena Boschi e l’ex tesoriere della Lega Gianmario Ferramonti

Ferramonti ha parlato con Giorgio Mottola di Report ai primi di gennaio. Gli ha detto di non essere massone ma di sentirsi un “gelliano”, nel senso di Licio Gelli, venerabile capo della P2 nel frattempo defunto. Poi il giornalista è tornato da lui il 27 gennaio, ovvero all’indomani delle dimissioni di Giuseppe Conte. E qui parte il racconto del servizio. A Ferramonti, che anni fa aveva raccontato il suo interessamento per dare una mano a Pier Luigi Boschi nell’avventura di Banca Etruria, Mottola ha chiesto dei suoi rapporti con la figlia renziana, Maria Elena: “Anche per questa crisi vi siete sentiti?”. “Diciamo che con la Boschi ho una corrispondenza”, gli ha risposto compiaciuto l’ex leghista.

Report trasmetterà il dialogo domani sera su Rai3, nella prima puntata della nuova stagione. “Ci scriviamo, non ci parliamo”, ha chiarito un attimo dopo Ferramonti. “E la stai consigliando anche su questa fase?”, chiede Mottola. “Be’ – spiega Ferramonti – gli avevo dato una piccola notizia, che se buttavano giù questo cretino di Conte magari gli davamo una mano, vediamo”. “Ma gli davate una mano chi voi?”. “Allora, qui hai un rappresentante di Confimpresa – e Ferramonti indica un uomo, oscurato da Report, seduto alla sua destra davanti alla telecamera nascosta –, qui hai un rappresentante di Confimea, della Cifa – e indica se stesso… – Insieme qualche milione di voti ce l’abbiamo, no? E se decidiamo…”. “Spostarli sulla Boschi?”, chiede il giornalista. “Chi sarà al momento giusto al posto giusto…”, dice lui.

Report, Gianmario Ferramonti e la cacciata di Conte

Nel colloquio tra i due poi si parla di Cecilia Marogna, ex collaboratrice del cardinale Angelo Becciu. E anche di Francesca Immacolata Chaouqui e Francesco Pazienza. Nel frattempo a Report è arrivata anche la replica di Boschi. Che dice che nei mesi di gennaio e febbraio” ha “ricevuto diversi messaggi telefonici da un numero che non conoscevo ma che, secondo il mittente, corrispondeva all’utenza di tal Gianmario Ferramonti. Non ho mai risposto ai suddetti messaggi – ha assicurato Boschi, né parlato con il sig. Ferramonti, men che mai della crisi di governo”.

Va sicuramente sottolineato che la frase sui milioni di voti da spostare appare una millanteria. Anche perché non basta certo avere un’associazione qualsiasi per riuscire a spostarli. E di certo gli associati a queste realtà non possono in alcun modo obbligare a votare nessuno. Nel caso di Confimpresa si parla della “Confederazione Italiana della Piccola Media Impresa e dell’Artigianato – è l’Associazione che rappresenta e tutela gli interessi delle imprese con iniziative, servizi ed interventi politico sindacali”.

Confimea imprese invece  “è una Confederazione datoriale di piccole e medie imprese italiane che associa oltre 240.162 aziende per un totale di 2.471.734 addetti e rappresenta un interlocutore importante per le Istituzioni, il Sindacato e per il mondo imprenditoriale”.

EDIT: Maria Elena Boschi va all’attacco: “Il Fatto Quotidiano oggi apre il proprio giornale con un presunto scoop che definire ridicolo o assurdo è riduttivo. Non ho mai parlato con la persona che Il Fatto Quotidiano oggi presenta in prima pagina, né ho risposto ai suoi continui messaggi”. Lo dice Maria Elena BOSCHI. “E del resto questa stessa persona – priva per quanto io sappia di alcun ruolo e potere – si lamentava perché neanche rispondevo alle sue considerazioni: del resto ricevo sul telefono, via email, sui social centinaia di messaggi da sconosciuti privi di alcuna credibilità sugli argomenti più disparati -prosegue la capogruppo di Iv alla Camera-. Trovo surreale che mi si attribuiscano le opinioni di chi mi scrive e che si definiscano colloqui dei messaggi senza risposta”.

Quanto alle mie posizioni sul governo Conte esse sono state sempre pubbliche e ufficiali, a cominciare dai vari incontri con l’allora premier a Palazzo Chigi e dalla mia partecipazione alla delegazione ufficiale di Italia Viva nelle consultazioni al Quirinale con il Presidente Mattarella prima e poi nelle consultazioni con i presidenti Fico e Draghi. Quello che pensavo della crisi l’ho detto in tutte le sedi istituzionali e nelle numerose interviste rilasciate”, aggiunge la Boschi. “Confondere le allucinazioni con gli scoop significa che alcuni organi di informazione vivono purtroppo una crisi profonda che mi dispiace, come cittadina e come sostenitrice di una informazione di qualità. Mi riservo, ovviamente, di tutelare la mia immagine nelle forme e nelle sedi più opportune”, conclude

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