Riaperture più vicine. La curva migliora. Sileri: “Possibili a maggio”. Dalle Regioni le linee guida per alcune attività

La curva migliora. In particolare i ricoveri dei malati più gravi, seppur lentamente, iniziano a calare. Per Sileri possibili riaperture a maggio.

Riaperture più vicine. La curva migliora. Sileri: “Possibili a maggio”. Dalle Regioni le linee guida per alcune attività

La curva epidemiologica migliora. In particolare i ricoveri dei malati più gravi, seppur lentamente, iniziano a calare lasciando spiragli a possibili riaperture già a maggio. “Il primo parametro da valutare è quello delle ospedalizzazioni – ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri a Radio Cusano Campus – i dati mostrano un progressivo, seppur lento, miglioramento nei ricoveri per Covid”.

“Questo – ha aggiunto l’esponente M5S dell’Esecutivo – è dovuto alle restrizioni maggiori durante le precedenti settimane, ma c’è anche la variabile della vaccinazione. Questa combinazione di chiusura e di progressione della vaccinazione sta influendo sui dati delle ospedalizzazioni e questo effetto continuerà a crescere, da metà maggio avremo più dei tre quarti di over 60 protetti”.

“Proteggere queste persone che sono quelle più a rischio significa liberare i nostri ospedali. Questi dati – ha detto ancora Sileri – in prospettiva tenderanno a migliorare, ecco perché possiamo programmare riaperture dai primi di maggio”. Sulla situazione dei vaccini, secondo il sottosegretario alla Salute, “oltre alle 8 milioni di dosi previste ad aprile ne arriveranno altre. Il numero di dosi in arrivo di Jhonson & Jhonson ad aprile è basso, in questo momento poco altereranno il piano vaccinale visto che ne arriveranno di più da Pfizer”.

“E’ chiaro che auspichiamo che Ema si pronunci presto e che le dosi di J&J vengano sbloccate il prima possibile. E’ verosimile – ha aggiunto ancora Sileri – che venga messo un limite di età similare a quello di Astrazeneca, visto che le complicanze si sono osservate in soggetti giovani, ma si tratta di complicanze rarissime e sproporzionate rispetto al vantaggio che offre il vaccino, soprattutto per i soggetti sopra i 50-60 anni. Non credo che questo ostacolerà il processo di vaccinazione”.

Il calo dei contagi è evidenziato anche nel monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe (qui i dati diffusi oggi) che conferma, nella settimana 7-13 aprile, la riduzione dei nuovi casi (-15,4%). Aumentano, tuttavia, i decessi (+7,5%), ma iniziano lentamente ad alleggerirsi gli ospedali: rimangono sopra la soglia di saturazione 7 regioni per l’area medica e 13 per le terapie intensive.

DALLE REGIONI LE LINEE GUIDA PER LE RIAPERTURE

“La Conferenza delle Regioni ha oggi aggiornato le linee guida per la riapertura di alcune attività in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli di prevenzione” ha annunciato il presidente delle Regione Friuli e della stessa Conferenza, Massimiliano Fedriga. “Si tratta di proposte elaborate dai Dipartimenti di prevenzione delle Regioni – ha aggiunto – su cui chiederemo il parere del Cts che ci auguriamo arrivi il prima possibile per permettere al Paese, in modo progressivo e ferma restando l’applicazione del principio di massima cautela in termini di contenimento della diffusione del Covid-19, di imboccare la strada del ritorno alla normalità”.

Il documento licenziato dalla Conferenza tratta nello specifico la ristorazione, le palestre, le piscine, le strutture termali, i cinema e gli spettacoli dal vivo. “Su questo versante – sottolinea Fedriga – il Governo può contare sulla massima collaborazione da parte delle Regioni: riteniamo infatti fondamentale che le istituzioni si muovano di pari passo con i cittadini, superando gradualmente la fase dei divieti e introducendo una nuova stagione di riaperture accompagnate da regole per evitare nuove impennate nella curva dei contagi”.

“Stiamo infine valutando anche altre linee guida per le ulteriori attività produttive – ha concluso il presidente della Conferenza delle Regioni – soprattutto in relazione alla revisione e al riscontro dei diversi scenari di rischio. Occorre poi verificare che alcune attività di servizio alla persona, – quali parrucchieri ed estetisti – attualmente chiuse nelle zone rosse possano, con l’attuazione di rigidi protocolli, riprendere il loro lavoro in sicurezza”.

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