“Ridicolo parlare di congiurati, sui valori il Movimento è compatto”. Parla il capogruppo D’Uva: la Lega sa che su ambiente e giustizia non cediamo, contro Di Maio c’è accanimento mediatico

Intervista al capogruppo del Movimento cinque stelle alla Camera, Francesco D’Uva

“Basta offendere i portavoce M5S definendoli congiurati, ci confrontiamo ma c’è totale compattezza”, sbotta il capogruppo del Movimento alla Camera, Francesco D’Uva.

Dopo l’incidente sul ddl Anticorruzione, la maggioranza si è ricompattata con la fiducia al dl Sicurezza. Su cosa scoppierà la prossima lite?
“Lite? C’è una normale dialettica all’interno della maggioranza. Capisce bene che siamo due forze politiche diverse e andiamo avanti rispettando il contratto di governo. Nel caso degli inceneritori tutto si è risolto nel migliore dei modi: così come sancito nel contratto, in generale verranno ridotti e in Campania non ci saranno nuovi inceneritori”.

Se non è stata una lite, come lo definisce il via libera alla norma salva-Lega nel ddl Anticorruzione?
“Per quanto riguarda l’anticorruzione, a causa di quel voto segreto abbiamo fatto qualche notte in bianco in più (ride, ndr), ma come vede tutto si è risolto ed entro la fine dell’anno verrà approvato il provvedimento. Su alcuni temi come la giustizia o l’ambiente non possiamo fare nessun passo indietro. E lo sa bene anche la Lega”.

Il calendario di dicembre è un tour de force. Oltre alla Manovra e al ddl Anticorruzione, c’è il decreto fiscale e il ddl costituzionale sul taglio dei parlamentari. Una prova di tenuta della maggioranza?
“E poi dicono che in Parlamento non si lavora! Ci sono tante cose da fare, è noto a tutti. Sapete perché? Perché i precedenti Governi hanno ignorato i problemi degli italiani. Stiamo tagliando tutti gli sprechi della politica. Le ricordo che elimineremo anche i vitalizi agli ex consiglieri regionali. Stiamo ristabilendo maggiore equità sociale in Italia”.

Libero ha sparato in prima pagina che trenta M5S sarebbero pronti a tradire Di Maio. Ma siamo a questo punto?
“Basta offendere i portavoce del Movimento descrivendoli come dissidenti, non allineati e congiuranti. Facciamo i seri, per favore. Non ho mai visto un gruppo in cui i valori sono tanto radicati. Ovviamente parliamo e ci confrontiamo quotidianamente, ognuno ha le proprie idee, ma l’ultima decisione che prendiamo, la prendiamo sempre e solo per i cittadini. E su questo c’è totale compattezza. Ricordiamoci che siamo stati eletti per tutelare gli interessi degli italiani, il nostro dovere è combattere quotidianamente per rilanciare il Paese”.

Intanto, il Pd picchia duro su Di Maio per i lavoratori in nero della ditta del padre scoperti dalle Iene. Il sillogismo è chiaro: voi avete attaccato Renzi e Boschi sui rispettivi genitori ma adesso come la mettete col vostro capo?
“Le dico chiaramente quello che penso. Da parte degli organi di stampa c’è il solito accanimento mediatico contro il Movimento, nel caso specifico contro Luigi. C’è una differenza abissale tra il suo caso e quello della premiata ditta Renzi-Boschi: quest’ultima aveva un evidente problema di interferenze tra la dimensione familiare e quella governativa. Aggiungo inoltre che all’epoca dei fatti Di Maio era un ventenne e non ricopriva alcun incarico politico e pubblico. Ha subito preso le distanze da quanto avrebbe fatto il padre, si è sottoposto a un confronto pubblico e ha reso noti e consultabili, anche sul Blog delle Stelle, tutti i documenti. Più trasparenti di così…”.

Come se non bastasse, il Governo dovrà gestire la trattativa con Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione. Si profila un taglio del deficit dello 0,2%, ma con quali effetti sulla Manovra?
“Noi dialoghiamo in maniera responsabile con Bruxelles, ma non ci possiamo fermare proprio adesso. Andiamo avanti con una Manovra coraggiosa che rilancerà il Paese con investimenti per famiglie e imprese. Lo dobbiamo a tutti i cittadini che per anni hanno subito l’austerità voluta dai precedenti Governi”.

Di Maio è stato chiaro: reddito e pensioni di cittadinanza non si toccano e partiranno da marzo. Dato acquisito?
“Non ci sono dubbi. I cittadini lo scorso 4 marzo ci hanno votato per introdurre anche queste misure fondamentali e noi lo faremo. Con la pensione di cittadinanza restituiamo dignità a tutte quelle persone che hanno faticato una vita intera, con il reddito di cittadinanza formiamo nuove persone e le inseriamo nel mondo del lavoro. In questo modo rimettiamo in moto l’economia del Paese.

Il professor Perotti ha firmato su Repubblica un articolo dal titolo eloquente: “I cambiamenti impossibili a una Manovra da falso in bilancio”…
“Preferisco non commentare Repubblica”.