Rischiano la vita per 13 euro e glieli pagano dopo mesi

di Nicoletta Appignani

Ben 400mila euro. Ecco la somma uscita dalle tasche dello Stato domenica 26 maggio per difendere l’ordine pubblico durante il derby tra Roma e Lazio. In campo c’erano circa 2 mila uomini, tra poliziotti, carabinieri e finanzieri impiegati. Ognuno di loro dovrebbe percepire tra i 90 e 100 euro, comprensivi di stipendio giornaliero, indennità di ordine pubblico e ore di straordinario. Pagamenti che arrivano dopo mesi e che intanto alla collettività costano circa il doppio in cifra lorda: 200 euro ad agente. Cifre spese per evitare il pericolo di trasformare la festa in una notte di guerriglia.

Un derby di ordinaria follia
Del resto è stata una finale di Coppa Italia che ha destato parecchia preoccupazione, quella della scorsa domenica. Un derby, quello tra Roma e Lazio, che già durante il campionato mette in allarme le forze dell’ordine. Figuriamoci se la partita in questo caso vale un trofeo e se è preceduta da minacce telefoniche ad alcuni giocatori del club biancoazzurro. In sintesi: “Perdete o vi ammazziamo”. Intimidazioni prontamente denunciate alle autorità ma che inevitabilmente hanno aumentato la tensione prima della partita. Soltanto la mattina erano già state sequestrate dalla Polizia alcune asce e una dozzina di lance artigianali: bastoni con in cima una lama. Una situazione esplosiva, disinnescata dalle forze dell’ordine. Nove le persone arrestate, tutti ultras romanisti, dopo il derby-finale di Coppa Italia. Cinque di loro sono state fermate nei pressi del ministero della Marina, durante l’aggressione ad alcuni laziali. Due le persone fermate invece nei pressi del Colosseo mentre danneggiavano auto, infine altre due bloccate dopo aver sottratto bandiere a tifosi avversari.

I numeri ogni anno
Sono circa 10 mila gli agenti impiegati ogni sabato e domenica negli stadi italiani. E di questi, quasi 8 mila sono adibiti esclusivamente ai servizi di ordine pubblico. Una forza lavoro necessaria, che allo Stato costa 500 milioni di euro ogni anno. Una somma che potrebbe sembrare stratosferica. Ma andando a guardare, si scopre che in realtà la percentuale destinata alle forze dell’ordine è irrisoria: ogni uomo in divisa percepisce appena 13 euro di indennità giornaliera per l’ordine pubblico, che diventano 26 per quelli che vanno in trasferta. Una misera somma, pagata sempre con mesi di ritardo, che certo non ricompensa un lasso di tempo che va dalle 4 alle 6 ore di straordinario nei casi di servizi più gravosi e che dovrebbe ripagare anche dei rischi: nel solo 2012 infatti sono rimasti feriti oltre 200 agenti. La somma totale, i 500 milioni, include anche il costo per le cure mediche e per le sostituzioni del personale, l’uso degli elicotteri della polizia: solo per un’ora il prezzo è di 4.000 euro e negli incontri a rischio incidenti servono almeno tre ore di volo. Non solo. Nella cifra sono compresi anche i danni: ogni anno per riparare i mezzi della Polizia, danneggiati dalle tifoserie delle principali squadre di calcio, servono tra i 500.000 e i 700.000 euro.

Lontani dagli stadi
E se crescono i pericoli per i tifosi che vogliono soltanto guardare la partita senza temere le lame degli ultras, crescono anche i rischi per le forze dell’ordine, soprattutto in tempi di crisi economica. “Vorremmo che gli oneri della sicurezza all’interno degli stadi fossero a carico delle società sportive – spiega Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap – Ogni anno i calciatori vengono pagati milioni di euro mentre gli operatori non sono neanche attrezzati con strumenti idonei, come giubbotti, scudi, vestiti ignifughi. Alcuni non hanno neanche ciò che serve per la propria difesa”. Un’idea, quella di non occuparsi della sicurezza all’interno degli stadi, che è stata realizzata dal prefetto Tagliente. Nel 2009, per esempio, in occasione di Fiorentina-Sporting Lisbona, l’ordine pubblico venne garantito tenendo la polizia lontana dallo stadio. Purtroppo, negli anni seguenti, il trend altrove è stato diverso. Se però il costo della sicurezza fosse addebitato alle società sportive, forse queste ultime sarebbero un pochino più accorte nel cercare di tenere a freno certe frange della tifoseria. Invece per il momento non se ne parla. Ma, come si dice, tanto paga Pantalone.