Riserve auree di Bankitalia, la Bce frena il blitz delle destre

La Bce frena la maggioranza sulle riserve auree di Bankitalia, chiedendo di ritirare la proposta e parlando di finalità non chiare.

Riserve auree di Bankitalia, la Bce frena il blitz delle destre

Bocciata da tutti. Ora anche dalla Banca centrale europea. La Manovra del governo Meloni non trova pace e ora arriva anche la bocciatura della Bce all’emendamento di Fratelli d’Italia sulle riserve auree di Bankitalia. Il parere inviato dall’Eurotower al Mef è un invito a “riconsiderare la proposta”, anche “al fine di preservare l’esercizio indipendente dei compiti fondamentali connessi al Sebc della Banca d’Italia ai sensi del Trattato”. “Non è chiaro alla Bce – si legge nel parere – quale sia la concreta finalità della proposta di disposizione”.

Nel caso in cui le autorità italiane volessero “chiarire la proprietà giuridica delle riserve auree”, spiega ancora la Bce, dovrebbero consultare la Banca d’Italia per assicurare che vengano rispettati i requisiti imposti dal Trattato. Inoltre, qualsiasi profitto di Bankitalia attraverso la gestione di queste riserve “può essere distribuito allo Stato solo attraverso il normale processo di distribuzione degli utili”, sempre garantendo “un ammontare sufficiente di riserve al fine di garantire che la Banca d’Italia abbia i mezzi finanziari per assolvere i propri compiti in modo indipendente”.

Manovra, la Bce frena il governo sulle riserve auree di Bankitalia

D’altronde, come ha poi sottolineato la presidente della Bce Christine Lagarde, “è la Banca d’Italia che ha la piena autorità sulle riserve d’oro” in Italia. E “non è una questione di poco conto”, ha aggiunto Lagarde ricordando che “l’Italia è il terzo maggiore detentore di oro tra le banche centrali, quindi è una componente chiave delle riserve dell’Italia”. La Banca d’Italia, ha aggiunto Lagarde al Parlamento europeo, ha “il dovere di detenere e gestire queste riserve”, mentre “non c’è riferimento alla proprietà”, ma il Trattato sul funzionamento dell’Ue dice chiaramente che la detenzione e la gestione spettano alla banca centrale nazionale e l’Italia non fa eccezione.

L’emendamento di Fratelli d’Italia, intanto, è stato riformulato, passando dalla formulazione per cui le riserve auree “appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano”, alla nuova secondo cui invece “appartengono al popolo italiano”. In ogni caso, assicura il relatore della Manovra Guido Liris, è attesa un’ulteriore riformulazione del Mef. Per Pasquale Tridico, capodelegazione M5S al Parlamento europeo, Lagarde ha così “demolito le velleità del governo italiano di voler usare l’oro di Bankitalia per coprire la pessima gestione delle finanze pubbliche e la carenza di risorse”. Sulla Manovra, intanto, prosegue anche lo scontro sui Lep inseriti nel testo: se restano, minaccia il Pd, “la legge non si approva”. Il capogruppo dem al Senato, Francesco Boccia, annuncia l’ostruzionismo del suo partito nel caso in cui la maggioranza vada avanti.