Rivoluzione delle emergenze, ecco il nuovo 118. La pentastellata Castellone: riforma che punta sulla geolocalizzazione

Un progetto ambizioso che mira a rivoluzionare l’ambito del soccorso e del 118 con, tra le altre cose, l’autista soccorritore e la geolocalizzazione. È questo l’intento del Movimento 5 stelle al Senato. “Agiamo su due fronti: da un lato c’è la mia mozione e dall’altro il disegno di legge presentato dal mio collega Rino Marinello”, spiega la capogruppo M5S in Commissione Sanità, Maria Domenica Castellone.

Partiamo dalla prima. Cosa prevede la sua mozione?
Chiede al Governo di agire affinché le associazioni di volontariato impegnate nel campo dell’emergenza si dotino (come tutti gli enti del terzo settore) di una quota di personale strutturato. Questa non è una nostra idea, ma è specificato nella riforma del terzo settore che le associazioni hanno sottoscritto. Nella mozione poi si parla della geolocalizzazione, prevista per legge già dal 2009. Il caso di Simon Gautier, il giovane francese caduto in un dirupo durante un’escursione in Cilento e ritrovato senza vita praticamente 10 giorni dopo, ci fa capire quanto sia importante agire e farlo subito.

E il disegno di legge?
Il disegno di legge Marinello, invece, istituisce la figura dell’autista soccorritore immaginando un percorso di formazione preciso: chi guida un’ambulanza deve saper interloquire con la centrale operativa, collaborare con il medico e l’infermiere. Per cui proponiamo corsi di formazione e la creazione di un registro. Chi farà un corso si iscriverà al registro e da questo registro verranno assunti gli autisti.

Alcune associazioni, tuttavia, hanno espresso diverse perplessità a riguardo. Perché secondo lei?
Perché non si vuole cambiare lo status quo. Perché, purtroppo, quando si ha a che fare con servizi privati c’è sempre il timore da parte di qualcuno di perdere soldi, potere in qualche modo. Ma mi sento invece di rassicurare i volontari: non vogliamo penalizzare nessuno, solo aiutare un comparto fondamentale per la salute dei cittadini valorizzando il ruolo di tutti gli attori in campo.

Ci sono stati o ci saranno incontri con le maestranze?
Certo, ce ne sono già stati e ce ne saranno ancora. Presto partirà un ciclo di audizioni in commissione sanità al senato sia sull’indagine conoscitiva sul numero unico 112 sia sul ddl autista soccorritore. Saranno ascoltati tutti e lavoreremo insieme a una riforma ormai non più procrastinabile.

Crede si possano colmare le distanze che hanno portato i volontari a protestare davanti a Montecitorio?
I volontari ci inviano messaggi di supporto chiedendoci di andare avanti e ringraziandoci per avere il “coraggio” di trattare il tema. Sono i primi a rendersi conto che così non si può andare avanti. Qualcuno ha provato a far passare una narrazione faziosa, ma è stato smentito dal contenuto dei testi depositati in Senato.