Rocco Casalino si racconta nel programma Belve: “Pentito di non essermi candidato alle elezioni politiche del 2018”

Rocco Casalino si è raccontato nel programma di Rai 2 Belve. Diverse le tematiche discusse dal responsabile comunicazione M5S.

Rocco Casalino si racconta nel programma Belve: “Pentito  di non essermi candidato alle elezioni politiche del 2018”

Rocco Casalino è stato ospiti del programma di Rai 2 Belve, condotto dalla giornalista Francesca Fagnani. Il responsabile comunicazione del Movimento 5 Stelle si è raccontato, affrontando temi politici e personali.

Rocco Casalino si racconta nel programma Belve

Rocco Casalino è stato ospite della seconda puntata del programma di Rai 2 Belve, condotto da Francesca Fagnani. Tanti i temi affrontati dal responsabile comunicazione del Movimento 5 Stelle. Durante l’intervista, ha parlato della sua formazione politica. Inoltre, ha commentato il suo rapporto con l’ex premier Giuseppe Conte e della sua attuale posizione nei pentastellati. Inoltre, Casalino ha raccontato dettagli della sua omosessualità e di come negli anni ha cercato di nascondere questo lato della sua personalità.

Le parole del responsabile comunicazione del M5S

Alla conduttrice ha raccontato delle elezioni del 2018 e della sua scelta di non candidarsi. “Sono pentito di non aver partecipato”. E incalzato sui motivi della rinuncia, ha replicato: L’ho fatto per il bene di Conte e del Movimento. Ma mi sono pentito. Conte mi ha detto scegli tu, ma è meglio se resti nella comunicazione”. “Quanto mi deve Conte? Parte della mia vanità direbbe che ci sono io dietro ma non è così”. E a proposito dei suoi rapporti con il leader M5s: “Non mi sento abbandonato. Ha un ruolo diverso ma la sua comunicazione la curo ancora. Non c’è stato nessun allontanamento“.

Sulla sua esperienza politica: “Originariamente ero di sinistra, anzi di Rifondazione Comunista per la precisione, vicino a Bertinotti, poi vicino ai Ds e 10 anni dopo nasce il M5s e divento 100% grillino”, ha detto. E a proposito dei malumori, soprattutto legati al passato, per la sua gestione della comunicazione del Movimento ha replicato: “Il ‘codice Rocco’ non esiste. Io ero bravo nelle trattative e rifiutavo i pollai televisivi in cui vince chi urla di più e io non volevo mandare le nostre persone in una sorta di spettacolo. Chiedevo di creare una situazione in cui poter parlare di contenuti. Prepotente? No, era rispetto per il Movimento, che voleva essere rispettato, e non prestarsi per fare ascolti. Chiedo giornalisti prestigiosi non provocatori”.

Poi, sulla sua vita privata: “Uno pensa di poter picchiare la propria moglie anche davanti ai figli e che questi dimenticheranno. Ma io non ho dimenticato nulla e non perdono”. E ha quindi risposto alle domande sul suo orientamento sessuale: “Fino a 35 anni ho avuto una ragazza con cui facevo regolarmente sesso e a un certo punto mi ero convinto che la mia fosse una sorta di bisessualità e che potevo reggere una vita da eterosessuale anche perché desideravo una vita famigliare, dei figli. Ho insistito con tutte le mie forze ad essere etero, ho fatto sesso con centinaia di donne. Sembra strano? Anche a me. Ma non si può scegliere l’orientamento sessuale, essere gay non è un vizio”.