Roma, la corruzione non lascia in pace nemmeno i morti. Appalti pilotati al Sant’Andrea: arrestato il direttore dell’ospedale

A Roma la corruzione non lascia in pace nemmeno i morti. Sono state arrestate nove persone nell’ambito di un’inchiesta sull’appalto per la camera mortuaria dell’ospedale Sant’Andrea, pilotata da un’organizzazione criminale attiva nello spaccio di droga a San Basilio. In un’intercettazione, i criminali facevano i conti su quanto potevano guadagnare: “…effettua la media di cinquecento decessi all’anno. A tremila euro la media a funerale. È un milione e mezzo di euro l’anno?”. A parlare al telefono è Daniela Chimenti, addetta alle pulizie all’ospedale e moglie del presunto boss Guerino Primavera, mentre parlava con la collega Barbara Severini, sposata all’imprenditore Fabrizio Coppola, che fungeva da tramite con il Dg del Sant’Andrea Egisto Bianconi, arrestato oggi. A essere arrestati anche gli imprenditori di pompe funebri Taffo, che avrebbero avuto l’appalto della camera mortuaria dell’ospedale corrompendo Bianconi in modo fraudolento. Proprio la Chimenti aveva saputo in via riservata che sarebbe stata bandita una gara per i servizi mortuari. Guerino Primavera e l’amico Luciano Giustino Taffo si erano subito interessati. Chimenti avrebbe poi interessato una collega, Barbara Severini, che in cambio della promessa di una forte somma assieme al marito Fabrizio Coppola, imprenditore edile, aveva contattato Egisto Bianconi, all’epoca direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera Sant’Andrea. Bianconi, attuale direttore generale, avrebbe quindi fatto aggiudicare l’appalto ai Taffo tramite il suo collaboratore Filippo Zanutti, responsabile unico del procedimento e presidente della commissione di gara.