Roma Pride, patrocinio solo in caso di scuse: il presidente della Regione Rocca è stato chiaro. A Milano negata la presenza istituzionale al corteo

Roma Pride, il patrocinio è stato negato e adesso viene ricattato in cambio di scuse da parte degli organizzatori dell'evento.

Roma Pride, patrocinio solo in caso di scuse: il presidente della Regione Rocca è stato chiaro. A Milano negata la presenza istituzionale al corteo

Roma Pride, il patrocinio, negato, verrà ridato solo in caso di scuse da parte degli organizzatori dell’evento. Così la Regione Lazio fa sapere e risponde dopo le polemiche sollevate sulla vicenda. Intanto, a Milano ribolle un’altra questione in vista del corteo del Gay Pride.

Roma Pride, patrocinio solo in caso di scuse: il presidente della Regione Rocca è stato chiaro

Alla manifestazione del Gay Pride di Roma è stato negato il patrocinio ma dalla Regione Lazio hanno fatto sapere che sarà ridato solo in caso di scuse da parte degli organizzatori. “Colamarino chieda scusa per la strumentalizzazione e la manipolazione, e immediatamente ridaremo il patrocinio. Ma non c’è spazio di mediazione per l’utero in affitto”, quindi cancellando la parte dedicata alla pratica dell’utero in affitto. “Il gay pride dovrebbe essere la festa di tutti – ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca intervistato su Rtl 102.5 –Non potevo dare il patrocinio a chi rivendica una condotta (l’utero in affitto) che è considerata reato nel nostro Paese”.

“Chiaramente non ci sarà alcuna scusa rispetto alle affermazioni di Rocca da parte del Roma Pride. Nessuno ha manipolato nessuno“, ha dichiarato il portavoce del Roma Pride, Mario Colamarino. “Abbiamo solo fatto una richiesta formale alla Regione e loro hanno risposto con la concessione a titolo gratuito del patrocinio. Non c’è stata un’interlocuzione precedente. Forse probabilmente dovevano un po’ capire e conoscere quali erano le nostre istanze, che poi sono le stesse da anni, prima di accordare il patrocinio”, ha aggiunto il portavoce del Roma Pride. Il patrocinio è stato ritirato dopo le polemiche montate dall’associazione antiabortista Pro Vita & Famiglia “Mentre in Parlamento il centrodestra propone di rendere l’utero in affitto un reato universale, il presidente Rocca concede il patrocinio al gay pride che vuole legalizzare la maternità surrogata” aveva detto Jacopo Coghe portavoce dell’associazione.

A Milano negata la presenza istituzionale al corteo

Altra polemica nella città di Milano sempre per il Gay Pride in programma il prossimo 24 giugno. Il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato, con 43 voti contrari e 23 favorevoli, la mozione per delegare un rappresentante dell’Aula a partecipare con fascia istituzionale al corteo.  Nel testo, a prima firma del consigliere di Patto Civico Luca Paladini, si chiedeva “analogamente a quanto deliberato nel 2022” una partecipazione istituzionale alla manifestazione “al fine di ribadire l’impegno di Regione Lombardia volto a superare qualsiasi forma di discriminazione e disuguaglianza, promuovendo il pieno rispetto della dignità umana, per una società più giusta, più equa e inclusiva”.