Rompere l’euro non conviene. I tedeschi salveranno Atene. I capi di governo Ue aprono al piano di Tsipras. E la Banca centrale concede subito 5 miliardi

L’ha fatta troppo sporca. L’Italia l’ha messa in ginocchio, anche grazie ai salassi dei “salvatori della Patria” Monti e Letta, ma la Grecia la stava proprio facendo fallire. Impensabile non pagarne prima o poi il prezzo, aprendo una falla nell’eurozona e sull’euro. I greci, molto più degli italiani (ma un po’ come gli spagnoli che invasero le piazze con il movimento degli indignados) mica ci stanno a farsi tosare all’infinito. E così la Germania con tutti i suoi falchi del rigore ha fatto un primo passo indietro. Dopo il nulla di fatto al primo vertice dei ministri economici di tutto il continente, ieri tra i capi di Stato e governo è tornata la fiducia e la distensione. Il cancelliere Angela Merkel ha aperto al compromesso e a Bruxelles ha sterro per la prima volta la mano al premier greco Alexis Tsipras.

ARRIVA L’OSSIGENO
“Sono fiducioso per un’intesa contro l’austerity”, ha detto il leader di Syriza, che nelle stesse ore incassava anche un maxiassegno della Banca centrale europea. La Bce ha infatti alzato a 65 miliardi, dai 59,5 precedenti, le disponibilità di liquidità a favore della Grecia. Se non l’avesse fatto, anche utilizzando i fondi di emergenza, a fine di questo mese il Paese ellenico si sarebbe trovato a corto di almeno 3 miliardi. Ma come mai questo cambio di atteggiamento? A sbloccare la situazione ha contribuito l’arrivo nella capitale belga del presidente francese Francois Holland e della Merkel, provenienti da Misk dove avevano appena chiuso l’intesa con il presidente russo Putin e l’ucraino Poroshenko per la tregua tra Mosca e Kiev. Un successo politico che non poteva essere oscurato dall’uscita di uno degli Stati fondatori dal circuito dell’Unione. I leader hanno dunque preso in mano la situazione, dopo l’inutile notte di trattative tra i ministri finanziari. ed è così arrivato il primo via libera a un dialogo tra i tecnici di Ue, Fondo monetario internazionale e Bce con i greci per rimuovere gli ostacoli al progetto ponte invocato da Atene. All’Eurogruppo di lunedì prossimo dovrebbe spuntare dunque un’intesa che salverà la Grecia dal default. Di certo un accordo è nell’interesse di tutti. Il più diretto è il premier britannico David Cameron secondo cui “quel che è richiesto tra la Grecia e l’Eurozona non è uno stallo ma una soluzione”, anche perché “l’economia britannica sta crescendo