Tre società al posto di Rousseau. Ma tutto sarà deciso dal M5S. Finita l’era delle scelte calate dall’alto e prese all’esterno. Conte incontra Grillo: sul tavolo le nuove regole del Movimento

Finita l’era delle scelte calate dall’alto e prese all’esterno. Conte incontra Grillo: sul tavolo le nuove regole del M5S.

Tre società al posto di Rousseau. Ma tutto sarà deciso dal M5S. Finita l’era delle scelte calate dall’alto e prese all’esterno. Conte incontra Grillo: sul tavolo le nuove regole del Movimento

Il divorzio da Davide Casaleggio segna anche la fine per il M5S dell’era della piattaforma. Che cessa di esistere o meglio cambia radicalmente il concetto. Il capo politico reggente dei pentastellati, Vito Crimi, ha già fornito, in un intervista a il Fatto quotidiano, alcune anticipazioni su come si organizzeranno i grillini nel prossimo futuro in cui verrà incoronato leader Giuseppe Conte. Tutto ritornerà in capo al Movimento che non si avvarrà più di un’unica società ma di diversi operatori appaltanti (tre) che avranno forti specializzazioni. E così ci sarà una società che si occuperà del software per la gestione dei dati e per consentire agli iscritti di accedere e di iscriversi, “un Crm, uno tra i più usati al mondo”.

E dunque anche le votazioni saranno appannaggio di un operatore specializzato. “Di fatto – ha spiegato sempre il reggente – compreremo un prodotto-voto”. Non sono stati ancora fatti ufficialmente i nomi delle società. Ma nel provvedimento del primo giugno con cui il Garante della Privacy ordinava all’Associazione Rousseau di consegnare al M5S tutti i dati personali degli iscritti al Movimento qualcosa trapela. “Il Movimento – si legge – nell’affermare di avere provveduto alla nomina di nuovi soggetti quali responsabili del trattamento (Corporate Advisor s.r.l., Isa s.r.l. e Notaio in Roma dott. XX), ha altresì illustrato precise modalità tecniche di trasferimento dei dati in questione”.

La prima società, Corporate Advisors – Trust company, ha sede a Roma. Quanto alla seconda, Isa, capitale sociale di 100 mila euro, ha sede a Viterbo. Sul sito della prima si legge che “la Corporate Advisors è una società di consulenza aziendale che si occupa dell’elaborazione della contabilità e delle dichiarazioni fiscali per privati e aziende”. Dal 2010 – si legge sempre – “la Corporate Advisors ha ampliato la sua offerta di servizi alla clientela, occupandosi, nella qualità di trustee, di gestione dei patrimoni delle famiglie e delle società attraverso l’istituto del Trust”.

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L’azienda fa riferimento allo studio legale di Massimo Giuliano e Daniela Di Gravio. Il primo è anche commissario liquidatore, nominato con decreto del ministero dello Sviluppo Economico, di società cooperative poste in liquidazione coatta amministrativa. E membro del gruppo di esperti Blockchain e Distributed Ledger Technology istituito sempre presso il Mise, messo in piedi quando ministro era Luigi Di Maio. L’Isa è invece impegnata nei software per la sanità: gestione erogazione farmaci, vaccinazioni, ricette e fatture elettroniche. Gran parte degli appalti sono con le aziende sanitarie del Lazio.

“Il Team Isa – si legge sul suo sito – da sempre sensibile alle progressive innovazioni nel settore dell’Information Technology, si pone come partner tecnologico qualificato per aiutare il cliente a identificare nuovi e più efficienti pattern di lavoro e offrire servizi di consulenza, analisi, progettazione e sviluppo”. Tutta la gestione dell’organizzazione, appunto, sarà salda in capo al M5S. E per accedere ai vari servizi gli iscritti dovranno andare sul sito del Movimento. “Contiamo di avere costi inferiori a quelli di Rousseau, che erano pari a 1,3 milioni all’anno”, spiega Crimi. Ma non è questo l’argomento all’ordine del giorno.

Ora che il M5S è in possesso dei dati sugli iscritti, il prossimo traguardo sono le due votazioni sulla modifica allo Statuto e, subito dopo, sul “nuovo assetto” del Movimento. E proprio sulla stesura del nuovo Statuto e della Carta dei valori M5S martedì ci sarebbe stato un primo faccia a faccia tra Conte e Beppe Grillo, il quale avrebbe confermato il suo no al superamento del vincolo del doppio mandato.