Russia accusata di doping di Stato. L’Agenzia mondiale vuole bandire gli atleti da tutte le competizioni. E ora Putin può bombardare pure i Giochi

Atleti dopati per volontà di Stato. Questa l’accusa gravissima che piomba sulla Russia. Una bufera che rischia di travolgere tanti big dell’atletica leggera russa. Un report destinato a provocare conseguenze imprevedibili quello della commissione della Wada, l’agenzia mondiale antidoping, secondo il quale “La Russia avrebbe praticato negli ultimi anni un vero e proprio doping di Stato creando una organizzazione interamente votata alla manipolazione dei risultati”. MANO PESANTE La Wada ha chiesto la radiazione a vita di cinque atleti, tra cui i nomi più noti sono quelli dell’olimpionica degli 800 metri a Londra, Marya Savinova e della medaglia di bronzo di quella gara, Ekaterina Poistogova. La mano pesante delle richieste passa anche per la richiesta di squalifica per due anni di tutti gli atleti russi. Niente olimpiadi, niente europei. Nel mirino è finito il governo russo con a capo il ministro dello sport Vitaly Mutko che avrebbe creato un laboratorio parallelo alle porte di Mosca nel quale, secondo l’accusa, venivano controllati i dati di tutti gli atleti. Le provette pulite sarebbero state controllate dal laboratorio ufficiale della Wada nella capitale russa diretta da Grigory Rodchenko, quelle positive ripulite o distrutte. Il governo russo, secondo il report presentato dalla Wada, avrebbe anche mandato uomini dei servizi segreti alle Olimpiadi di Sochi per controllare il lavoro dell’antidoping e manipolare i risultati dei test. IL MURO SOVIETICO Non ci sta e risponde alle accuse la Russia che parla anche di attacco politico. La replica arriva direttamente dal ministro dello sport: “La Wada non ha il diritto di sospendere. Le conclusioni della commissione non sono sostenute da prove e non contengono fatti nuovi. Se si legge il rapporto è scritto più o meno così: secondo le nostre informazioni c’è l’influenza dello Stato, rappresentato dal ministero, su tutto questo sistema”, ha detto Mutko. “Non abbiamo le prove, però allo stesso tempo riteniamo che questa (influenza, ndr) ci sia. Ma che tipo di accusa è?”.