Russia esclusa dalle Paralimpiadi. Respinto il ricorso per la riammissione degli atleti russi. La rabbia di Mosca: “Decisione politica. Un colpo a tutti i disabili”

Respinto dal Tas il ricorso. L'esclusione della Russia dalle Paralimpiadi è arrivata per aver messo in piedi un sistema di "doping" di Stato

Russia esclusa dalle Paralimpiadi. Respinto dal Tas il ricorso presentato dal Comitato paralimpico russo. L’esclusione è arrivata per aver messo in piedi un sistema di “doping” di Stato per coprire i propri atleti trovati positivi ai controlli antidoping. La Russia è stata ritenuta incapace di adempiere alle proprie responsabilità associative IPC e in particolare agli obblighi di rispettare il codice antidoping Ipc e il codice mondiale antidoping. Nella sua decisione il Tas ha stabilito che l’Ipc non ha violato alcuna norma procedurale nell’istruire il processo disciplinare nei confronti del Comitato paralimpico russo. La Corte ha fatto anche sapere che da parte del Comitato paralimpico russo non è arrivato alcun documento per provare a contraddire i fatti che avevano decretato l’esclusione. Immediato il commento giunto dal premier russo, Dmitri Medvedev: “La storia del doping russo è un cocktail disgustoso in cui l’80% è dato da ragioni politiche e il 20% dal doping vero e proprio, una strategia contro lo sport russo, gli atleti russi e la Russia come Stato. L’esclusione degli atleti paralimpici dai Giochi di Rio è un colpo a tutti i disabili, non solo quelli russi ed è motivato dal desiderio di alcuni alti funzionari del movimento Paralimpico di eliminare forti avversari”.