Russia fuori dalla Corte europea per i diritti dell’Uomo, il voto della Duma: cosa cambia per il Paese

Russia fuori dalla Corte europea per i diritti dell’Uomo: cosa cambia per Mosca dopo il voto quasi unanime della Duma di Stato?

Russia fuori dalla Corte europea per i diritti dell’Uomo, il voto della Duma: cosa cambia per il Paese

Russia fuori dalla Corte europea per i diritti dell’Uomo: la misura è stata approvata dalla Duma di Stato. Cosa cambierà in futuro per il Paese guidato da Vladimir Putin?

Russia fuori dalla Corte europea per i diritti dell’Uomo, il voto della Duma

Nella giornata di martedì 7 giugno, la Duma di Stato, ossia il Parlamento russo, ha votato quasi all’unanimità (c’è stato un solo voto contrario) l’uscita della Federazione Russa dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo dopo essere stata per oltre due decenni un membro del Consiglio d’Europa. La notizia è stata riferita dal quotidiano The Guardian.

A quanto si apprende, la Duma ha approvato due disegni di legge: il primo prevede che la Russia si sottragga con effetto immediato alla giurisdizione della Corte europea dei diritti dell’Uomo mentre il secondo indica il 16 marzo come limite temporale ossia come la data in cui le decisioni della Corte prese contro Mosca non verranno implementate.

A margine del voto, Vyacheslav Volodin, speaker ufficiale della Camera bassa russa, ha commentato l’approvazione delle misure asserendo che, dal suo punto di vista, la Corte europea dei diritti dell’Uomo si sia ormai trasformata in “uno strumento di lotta politica contro il nostro Paese nelle mani di politici occidentali”.

Volodin, inoltre, ha sottolineato che alcune decisioni della Corte appaiono “in contraddizione diretta con la costituzione russa, i nostri valori e le nostre tradizioni”.

Cosa cambia per il Paese e quando entra in vigore la legge

La Corte europea dei diritti umani dell’Uomo è un tribunale internazionale che è stato istituito nel 1959 al fine di garantire l’applicazione e il rispetto della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo. Nel corso degli anni, al tribunale, si sono rivolti numerosi oppositori del presidente russo Vladimir Putin come, ad esempio, Alexei Navalny, quando i loro casi erano stati respinti dai tribunali della Federazione.

Per quanto riguarda la Russia fuori dalla Corte europea per i diritti dell’Uomo, l’uscita di Mosca dal tribunale entrerà in vigore nel momento in cui Putin firmerà la legge. Il passaggio rappresenta sostanzialmente una formalità che, tuttavia, renderà a tutti gli effetti ufficiale il voto della Duma di Stato.