Sabella: “Da Crosetto accuse false. Attaccare i magistrati è un vecchio vizio della politica”

Parla il giudice di Napoli Alfonso Sabella: "È evidente l'intento punitivo contro le toghe".

Sabella: “Da Crosetto accuse false. Attaccare i magistrati è un vecchio vizio della politica”

Continuano a far discutere le dichiarazioni del ministro Guido Crosetto che si è detto convinto che l’unica preoccupazione per il governo Meloni può arrivare “dall’opposizione giudiziaria”.

Alfonso Sabella, giudice al tribunale di Napoli ed ex pm del pool antimafia di Palermo di Gian Carlo Caselli, siamo tornati alla giustizia a orologeria di berlusconiana memoria?
“Credo che ci sia una quota di fisiologia in tutte queste polemiche nel senso che periodicamente ritornano. Tutte le volte che cambia l’assetto governativo, qualcuno grida allo scandalo sostenendo che la magistratura si è schierata contro di loro. Peccato che sia un falso perché il nostro Paese ha un problema serissimo che è quello della corruzione e della legalità all’interno dell’operato della pubblica amministrazione ed è chiaro che gran parte delle indagini riguardano questo ambito e vengono svolte nei confronti di chi sta amministrando la cosa pubblica. Ma quando arriva un nuovo governo, in base al sistema dello spoiling system, cambia gran parte della classe dirigente del Paese e proprio questa spesso finisce al centro di normali attività d’indagine a seguito delle quali puntualmente scattano le polemiche. Credo che Crosetto si sia espresso male ma le sue dichiarazioni fanno parte di questo giochetto della politica”.

Dopo mesi di discussione, alla fine il governo ha dato il via libera al “fascicolo del magistrato”, ossia il sistema di pagelle per le toghe. Le piace?
“Come sa, sono un magistrato totalmente avulso dal mondo correntizio che reputo un cancro all’interno della magistratura e penso anche che sia stato un errore gravissimo non dare vita a un ‘anno 0’ della Giustizia dopo lo scandalo dell’ex pm Palamara. Questo perché nessuno considera il fatto che in tutte le chat di Palamara, non c’è mai stata la valutazione di un candidato sulla base della bravura ma si è ragionato solo su logiche correntizie. Detto questo al momento le valutazioni di professionalità già esistono e dicono che il 90 per cento dei magistrati le passa a pieni voti. Qualcuno si scandalizza davanti a questi numeri ma è assurdo perché sarebbe grave se il dato fosse opposto, con una larga maggioranza di giudizi negativi. L’introduzione della ‘pagella dei magistrati’ è un’aberrazione anche perché è pressoché impossibile individuare dei criteri oggettivi. Parliamo della valutazione dei magistrati in base alla laboriosità. Quando ero in servizio a Palermo il mio valore di laboriosità era pari a zero perché ho arrestato centinaia di latitanti ma nell’ambito di soli due fascicoli. Al contrario quando ero giudice a Roma e facevo 600 sentenze all’anno, questo perché mi occupavo di casi più semplici, risultavo il magistrato più produttivo d’Italia. Le sembra possibile valutare un magistrato e stillare una pagella su queste basi? Ma c’è anche un ulteriore problema”.

Di cosa parla?
“Tra i parametri verrà considerata anche la capacità del magistrato di rispettare i tempi delle udienze. Peccato che capita spessissimo che un’udienza inizi in ritardo perché un avvocato rimane bloccato nel traffico e il giudice di turno decide di attenderlo. Ebbene con il sistema della ‘pagella’ risulterà che il magistrato è un ‘ritardatario’. Per ovviare a ciò, il magistrato potrà scrivere una relazione per illustrare cos’è successo in modo da discolparsi. Ma siccome è qualcosa che capita spessissimo, il magistrato sarà costretto a perdere un sacco di tempo per scrivere questi documenti anziché per svolgere le proprie mansioni. In altre parole verrà paralizzata la magistratura”.

A decidere il giudizio sarà il Csm che dovrà tenere conto anche del giudizio degli avvocati…
“Le sembra una cosa logica? Premetto che ho una stima infinita degli avvocati, il cui ruolo è sacrosanto. Detto questo crede che ci si possa fidare della terzietà di un avvocato nella valutazione di un magistrato che magari il giorno prima gli ha dato torto in un processo? Sarebbe come i giocatori di calcio che devono giudicare l’arbitro. A mio avviso questa è una riforma punitiva che finirà per fare solo danni al Paese. Gli avvocati devono essere coinvolti in tutte le riforme della Giustizia, molto più di quanto accade ora, ma sulle pagelle dei magistrati dovrebbero fare un passo indietro”.

Nell’ultimo Consiglio dei ministri, si è ragionato sulla possibilità di imporre test psico-attitudinali per l’ingresso in magistratura. Una proposta che al momento è stata congelata ma che potrebbe tornare…
“Questo è un vecchio pallino di Berlusconi che anni fa diceva che i magistrati sono antropologicamente diversi dalla razza umana. Battute a parte, il Consiglio superiore della magistratura deve tenere alta la guardia sulla salute mentale dei magistrati che fanno un lavoro molto stressante. Detto questo è assurdo anche solo pensare di introdurre test psico-attitudinali a monte. Discorso diverso se il magistrato, nell’esercizio delle sue funzioni, dà segni di squilibrio psicologico perché in questo caso è necessario che intervenga il Csm”.