Sacche di sangue scambiate per un caso di omonimia. Muore una donna all’ospedale di Vimercate. Il ministero invia gli ispettori

Una donna di 84 anni è morta a causa di una errata trasfusione di sangue. L’episodio è avvenuto venerdì scorso all’ospedale di Vimercate, in provincia di Monza. L’anziana, operata nei giorni precedenti per la frattura del femore, avrebbe ricevuto del sangue destinato a un altro paziente con lo stesso suo cognome. L’Azienda sanitaria ha avviato un’indagine interna e il ministero della Salute ha spedito a Vimercate gli ispettori del Centro Nazionale Sangue.

Gli esperti del Centro dovranno verificare cosa è successo nella catena dei controlli. La donna, residente ad Arcore, subito dopo l’intervento è stata trasferita in terapia intensiva ma nonostante i tentativi dei medici è deceduta per la reazione del suo sistema immunitario al plasma di diverso gruppo. Sul caso indaga anche la Procura di Monza.

“Ci recheremo all’ospedale di Vimercate per verificare -ha detto all’Ansa il direttore del Centro Nazionale sangue (Cns) Giancarlo Maria Liumbruno – insieme agli esperti del rischio clinico e alle autorità regionali, quali possono esser state le possibili cause dell’errore. Episodi simili sono comunque rarissimi, se ne verifica circa uno ogni 3 milioni di sacche di sangue trasfuse”. In media, ricorda Liumbruno, “1.728 pazienti ogni giorno nel nostro Paese ricevono una trasfusione, per un totale 630.770 all’anno, e circa 8.000 sacche di sangue che vengono trasfuse ogni giorno in Italia. L’incidenza di decessi associati ad episodi di trasfusioni in Italia è rarissima, ma il rischio non è zero”.