Cala l’indice Rt e anche l’incidenza ma crescono i ricoveri. E l’Istituto Superiore della Sanità lancia l’allarme perché salgono a 17 le regioni a rischio moderato

Ma l'Istituto Superiore della Sanità lancia l'allarme perché passano da 10 a 17 le regioni a rischio moderato.

Cala l’indice Rt e anche l’incidenza ma crescono i ricoveri. E l’Istituto Superiore della Sanità lancia l’allarme perché salgono a 17 le regioni a rischio moderato

Nel periodo 11 – 24 agosto 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,92- 1,01), prossimo alla soglia epidemica ed in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente (1,01). È quanto si legge nella bozza del monitoraggio settimanale ISS-ministero della Salute. Si osserva una lieve diminuzione anche dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1 (0,97-1.04) al 24/8/2021 vs Rt=1.04 (1.00-1.09) al 17/8/2021), pari alla soglia epidemica È in leggero aumento l’incidenza settimanale a livello nazionale: 74 per 100.000 abitanti.

L’incidenza rimane al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento al 6,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 504 (24/08/2021) a 544 (31/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta leggermente al 7,3%.

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REGIONI A RISCHIO

Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 4.036 (24/08/2021) a 4.252 (31/08/2021). 17 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato, secondo il DM del 30 Aprile 2020.  Le restanti 4 Regioni risultano classificate a rischio basso. Sette Regioni/PPAA riportano allerte di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. In lieve aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (15.951 vs 15.443 la settimana precedente).

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti resta costante (34% vs 34% la scorsa settimana). In lieve diminuzione quella rilevata attraverso la comparsa dei sintomi (44% vs 46%).  Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening, dato costante rispetto la settimana precedente. La circolazione della variante delta è prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed è associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale.

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LA CAMPAGNA VACCINALE

Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze dovute all’aumentata circolazione del virus. Questa, inoltre, risulta sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale.