La Sveglia

Salme deportate a Bologna, ultimo sfregio ai morti di Cutro

Il Governo prova a deportare anche le salme di Cutro. Dopo le proteste, il Viminale fa retromarcia: soluzione provvisoria.

Salme deportate a Bologna, ultimo sfregio ai morti di Cutro

Dopo la strage, dopo aver buttato in superstiti in stanze come topaie, dopo avere ascoltato il ministro dell’Inferno Piantedosi mentire l’allarme di Frontex senza spiegare il perché di un’operazione di polizia quando da sempre si mette in campo un’operazione di soccorso il Governo decide di scendere negli inferi e prova a deportare anche le salme di Cutro.

Il Governo prova a deportare anche le salme di Cutro. Dopo le proteste, il Viminale fa retromarcia: soluzione provvisoria

“Il governo italiano gioca con i morti”. Così recita il cartello di una donna afgana che nel naufragio di Steccato di Cutro ha perso la figlia ed il genero. Lei arriva dalle Germania come molti dei parenti delle vittime che stanno protestando pacificamente contro la decisione del governo. “Noi vogliamo i corpi delle vittime in paesi di origine in Afghanistan o dove famiglia vuole” è scritto in un altro cartello che spiega il motivo della protesta.

“Hanno cercato di portare via bare senza dire niente prima” dice un altro afgano disteso sulla strada. A quanto pare la decisione del governo è stata presa dopo che è venuto meno l’impegno a coprire i costi dei trasferimenti delle salme nei paesi di origine. Il governo italiano, secondo quanto affermano i parenti delle vittime, sarebbe disponibile solo a pagare i trasferimenti interni.

L’impegno preso da Mattarella si frange contro l’ipocrisia del governo

L’impegno preso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si frange contro l’ipocrisia del governo. “Vogliono spostare i morti quasi sicuramente per evitare di venire a rendere omaggio alle salme”, ci dice un’assessora di Crotone. Stefano Mancuso di Rete 26 febbraio spiega: “L’impressione è che il governo voglia nascondere la polvere sotto il tappeto. Questo è un ennesimo oltraggio perché non viene rispettata la volontà dei familiari a piangere i morti dove preferiscono.

Questa vergogna si aggiunge a due settimane di comportamenti disumani sia per i mancati soccorsi che per il trattamento ricevuto da governo le cui mancanze sono state coperte solo grazie a sacrificio dei volontari delle associazioni”. Una giornata con un rincorrersi di voce che si aggiungono al dolore. Si dice che le salme vadano a Bologna, il sindaco ferma tutto e chiede giustamente il consenso delle famiglie. In serata fonte dal Viminale dicono che forse non se ne farà niente. Una cosa è certa: un’altra giornata di orrore.

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