Salvini apre al dialogo, ma soltanto a parole. Vuole collaborare con la maggioranza ma il leader della Lega spara su Conte & C. Pure per i trasporti gestiti dalle Regioni

Matteo Salvini dice “pronti a collaborare” in relazione all’attuale crisi sanitaria ed economica, ma poi, all’atto concreto non fa niente per favorirlo questo dialogo, anzi a leggere ieri le agenzie di stampa, sembra faccia di tutto per bloccarlo e ostacolarlo se non per impedirlo. “Il governo ci ascolti, non chiediamo posti e poltrone. Chiediamo ascolto, collaborazione, coinvolgimento perché mi sembra che Conte con questo governo abbia dimostrato che da soli non si va da nessuna parte”, ha dichiarato con retorica l’altro ieri il leader della Lega, ma subito dopo ha aggiunto: “Penso che se ci avessero ascoltato, se avessero potenziato il trasporto pubblico e gli ospedali invece di perdere tre mesi dietro ai banchi con le rotelle della Azzolina e i monopattini elettrici della De Micheli”.

Contesta le misure del governo. Dice che ha avuto quattro mesi di tempo per prepararsi alla seconda ondata e non ha fatto nulla. Confonde le competenze su sanità e trasporti delle amate regioni, delle quali 15 su 20 governate dal centrodestra. Da ultimo sembra aprire sul lockdown dopo un fuoco di fila che dura da giorni. “Abbiamo delle proposte”, dice e sembra di essere in uno di quei film western con John Wayne che contratta con gli indiani, ma per fregarli. In realtà Salvini ha sempre sostenuto l’inutilità delle mascherine e nei suoi raduni ha solo promosso assembramenti infettanti. E il suo elettorato di riferimento è proprio quello no lockdown e no mask. Ormai il centrodestra è ridotto alla sola destra, visto che il “centro”, cioè Forza Italia, va da mesi per la sua strada, moderata ed europeista, oltre che responsabile, per quanto riguarda la pandemia visto che il suo leader Silvio Berlusconi il virus l’ha preso.

Insomma ora non servono più i discorsi, ma i fatti e i fatti sono che i numeri della pandemia stanno esplodendo proprio grazie ad una visione politica permissivista di cui l’araldo anarcoide è proprio il centro-destra. Ormai sembra che la differenziazione tra la destra e la sinistra non sia più su fattori economici ma sull’utilizzo o no della mascherina. Ma cosa vuole veramente allora il leader del centrodestra? Sta facendo solo una recita o dietro c’è qualcosa? È chiaro che Salvini ora ha anche un “problema Meloni”, perché la leader di Fratelli d’Italia gli sta erodendo sistematicamente consenso. Costringendo Salvini a diversificarsi, spostandosi su un elettorato più moderato ai danni di Forza Italia.

Dato il momento così difficile che l’Italia e il mondo attraversano ci si aspetterebbe che una volta tanto l’opposizione mettesse da parte il solo lucrare politico e desse una mano proprio perché governa la maggioranza delle regioni. Però se questa fosse veramente la sua volontà deve dare segnali precisi e non contradditori come sta facendo. Così crea solo perniciosa confusione. Se l’opposizione ha una proposta la renda nota e chieda un tavolo di confronto che sicuramente non le sarà negato anche ascoltando le dichiarazioni – ad esempio – di ieri di membri della maggioranza, come Andrea Cioffi dei Cinque Stelle e Andrea Marcucci del Pd. Salvini e Giuseppe Conte non si sono mai amati, neppure quando erano alleati nel governo giallo – verde. Tuttavia si tratta di eoni politici fa e tutto è cambiato. Se c’è l’arrosto dietro al fumo è ora di mostrarlo perché non c’è più tempo per giochini e giochetti.