Salvini prenota le poltrone di Palazzo Chigi. Il leader del Lega è pronto ad anticipare i nomi dei possibili ministri. Compreso il suo

Per il segretario della Lega, Matteo Salvini, rendere noto prima del voto chi farà il ministro è un'operazione di serietà e trasparenza.

“Io per rispetto non mi vedo da nessuna parte, poi quello che farà ciascuno di noi lo decideranno gli italiani con il voto del 25 settembre. Sul rendere noto prima del voto chi farà il ministro dell’Economia, degli Esteri o della Giustizia mi sembra una operazione di serietà e trasparenza nei confronti degli elettori, sono convinto che anche Meloni e Berlusconi si troveranno d’accordo”. È quanto ha detto a Radio Capital il segretario della Lega, Matteo Salvini.

Per il segretario della Lega, Matteo Salvini, rendere noto prima del voto chi farà il ministro è un’operazione di serietà e trasparenza.

“L’impegno e la passione ci sono 365 giorni l’anno – ha aggiunto Salvini -, mancano 53 giorni al cambiamento del nostro Paese. Le sicurezze sono degli stolti ma c’è tanta voglia di serietà, stabilità e cambiamento di avere una coalizione compatta che non abbia i 5 Stelle, pezzi di sinistra e pezzi di Pd e che per 5 anni faccia ciò che si impegna a fare”.

Salvini assicura che “la collocazione internazionale dell’Italia”, in caso di vittoria del centrodestra “Non cambierà”. I legami con la Russia “sono stati smentiti ai massimi livelli istituzionali – dice – rimaniamo dalla parte dei paesi liberi, democratici e occidentali”.

“Semplicemente – ha spiegato ancora il leader della Lega – lavoro e lavorerò perché le guerre o finiscano il prima possibile o non comincino neanche. In questa ore ci sono fibrillazioni in Kosovo e Taiwan con tutti i problemi che abbiamo chiedo prudenza e cautela da parte di tutti”.

Da Salvini arriva un’apertura sulla legislazione per il fine vita. “Io ho la mia posizione a difesa della vita dall’inizio alla fine. Sul fine vita – ha detto il segretario del Carroccio – è importante dibatterne perché la sofferenza a ogni costo non si può imporre, ma ci sono alcuni modelli stranieri che sono oltre, dal mio punto di vista. Sarà un dibattito da affrontare con calma in Parlamento e sono disponibile a ragionare e capire”.

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