Nessuno tocchi l’amico Putin, ma adesso Salvini tace sull’ufficiale della Marina arrestato per spionaggio. Il Capitano scappò dal Russia-Gate

Il segretario della Lega Matteo Salvini perde sempre la voce quando si parla di Putin. Anche nel caso dell'ufficiale della Marina Walter Biot

Nessuno tocchi l’amico Putin, ma adesso Salvini tace sull’ufficiale della Marina arrestato per spionaggio. Il Capitano scappò dal Russia-Gate

Il silenzio il più delle volte è d’oro ma certi silenzi valgono più di mille parole, ed è quest’ultimo il caso di Matteo Salvini che sulla spy story che ha coinvolto l’ufficiale della Marina militare
italiana Walter Biot. Arrestato ieri con l’accusa di aver passato documenti “classificati” in cambio di denaro a un ufficiale delle Forze armate russe, si è trincerato dietro un laconico no comment.

Nessuno tocchi l’amico Putin. Ma adesso Salvini tace

“Non ho elementi per commentare. Non fatemi commentare notizie che conosco solo per i giornali. Da un po’ di tempo non faccio più il ministro dell’Interno e non ho idea di che cosa stia succedendo onestamente”, ha detto ieri rispondendo a un cronista che gli chiedeva un commento sulla vicenda. Visto che il leader del Carroccio ha solitamente un’opinione su tutto e soprattutto alla luce del fatto che con la Russia e il suo presidente Vladimir Putin il segretario leghista, per sua stessa ammissione, ha un feeling particolare.

Sono stati infatti ben nove i viaggi ufficiali a Mosca tra il 2014 e il 2018, sempre accompagnato dal fidato Gianluca Savoini, presidente dell’associazione Lombardia-Russia che da sempre cura i rapporti tra via Bellerio e la Russia che il 18 ottobre 2018 al Metropol Hotel della capitale russa parlò con tre russi di un presunto finanziamento di 65 milioni di dollari alla Lega. Incontro per il quale è indagato per corruzione internazionale dalla procura di Milano.

Il Capitano scappò dal Senato sul Russia-gate

Ovviamente le due vicende, quella del militare arrestato e l’affaire Savoini non sono in nessun modo in correlazione ma da un leader politico di primo piano nonché ex ministro dell’Interno, peraltro in questi giorni molto attivo nella sponsorizzazione del vaccino russo Sputnik V, ci si aspettava quantomeno una netta presa di posizione e di condanna dell’accaduto in quanto i russi hanno palesemente posto in atto un’operazione di intelligence aggressiva nei confronti del nostro Paese.

Non a caso la Farnesina, su istruzioni del ministro Luigi di Maio ha convocato ieri l’ambasciatore della Federazione russa Sergey Razov e notificato l’immediata espulsione dei due funzionari russi coinvolti in questa gravissima vicenda (il secondo è il diretto superiore del protagonista dello scambio). Il ministro ha parlato di “atto ostile di estrema gravità” e in audizione davanti alle commissioni riunite esteri di Camera e Senato ha ribadito che “i punti di riferimento dell’Italia sono europeismo, atlantismo e multilateralismo”, trovando sponda anche nel primo ministro del Regno Unito.

E sull’attacco delle spie sembra stare col Cremlino

Boris Johnson ha espresso “solidarietà” all’Italia per la spy story, con il capo della diplomatica britannica, Dominic Raab, ha offerto il sostegno di Londra a Roma e denunciato “l’attività maligna e destabilizzante della Russia, che mira a minare un alleato della Nato” come l’Italia. Insomma, la collocazione del nostro Paese come peraltro evidenziato in maniera netta ed inequivocabile dal presidente del consiglio Mario Draghi è più che mai chiara.

Concetto espresso anche dal deputato di Forza Italia e membro del Copasir Elio Vito: “Basta ambiguità. Non possiamo aiutare Paesi che vogliono mettere in difficoltà l’operato di Draghi. Un episodio del genere non si ricorda dai tempi della Guerra Fredda – afferma in un’intervista a Formiche.net – Premesso che c’è un’indagine della magistratura in corso e  non abbiamo tutti gli elementi, la reazione della Farnesina conferma la gravità dell’accaduto. In questi giorni -aggiunge- alcuni esponenti politici, purtroppo anche nel centrodestra, hanno rilasciato dichiarazioni ni superficiali. Penso alla campagna dei vaccini, a Sputnik V. Non possiamo permetterci ambiguità”.

Salvini e Putin: pure Forza Italia all’attacco

“Già a inizio legislatura il nostro Paese ha rischiato di assumere, per la prima volta dal dopoguerra, una postura non corretta in politica estera. Il governo Conte bis prima e Draghi ora la sta correggendo. È anche in questi frangenti che si vede se davvero c’è un governo di unità nazionale. Ripeto: l’Italia è un Paese fondatore dell’Ue e dell’Onu. Ben vengano le cordiali relazioni diplomatiche e gli scambi commerciali con la Russia. Purché non ci siano tentennamenti sul  posizionamento europeo ed atlantico del nostro Paese. Ue e Nato sono i nostri alleati, punto’’.

‘’Credo che dare l’impressione di fare l’occhiolino a Paesi che in Europa mettono in difficoltà l’operato del governo Draghi – conclude Vito – sia un grave errore. Anche se dettato da ragioni interne”. “Ogni riferimento è puramente voluto? A fare nomi è cognomi è il segretario del movimento Unione Popolare Cristiana (Upc) Antonio Satta. “Dopo quello che è successo, l’espulsione dei funzionari russi mi è sembrata inevitabile. Finalmente un segnale di decisione da parte di Di Maio, e Salvini tace. Da tempo la Russia cerca di destabilizzare l’Europa. E Salvini non è
mai intervenuto a sufficienza su questo”.