San Donato, stadio impossibile: il 24 settembre il Tar aveva bloccato la destinazione d’uso dell’area scelta dal Milan. Cinque giorni dopo è arrivato l’Ok alla vendita di San Siro

Per anni chi voleva vendere San Siro ha detto che il Milan si sarebbe potuto trasferire a San Donato. Ma 5 giorni prima del sì alla vendita, il Tar aveva bloccato il progetto

San Donato, stadio impossibile: il 24 settembre il Tar aveva bloccato la destinazione d’uso dell’area scelta dal Milan. Cinque giorni dopo è arrivato l’Ok alla vendita di San Siro

Vendere San Siro oppure i club se ne andranno fuori da Milano. È stato uno dei mantra ripetuti fino allo sfinimento dal sindaco Beppe Sala e dalla maggioranza dei consiglieri comunali. E, a dimostrazione della fondatezza dei loro timori, per anni hanno citato i terreni acquistati dal Milan a San Donato (l’Inter ha solo un’opzione su Rozzano), nell’area di San Francesco, dove era già stata approvata la costruzione di un’arena da 18mila posti. E così, con la seduta del 29 settembre scorso (attenzione alle date), 24 consiglieri di maggioranza, con l’apporto di Forza Italia, hanno detto sì alla vendita.

Tuttavia il 24 settembre scorso – cioè cinque giorni prima del famigerato consiglio comunale – una sentenza del Tar aveva reso l’opzione trasferimento del Milan a San Donato assai difficile, se non impossibile.

Per il Tar nessuna arena o altra costruzione a San Francesco

Parliamo della sentenza N. 02979 con la quale il Tribunale amministrativo lombardo ha annullato la delibera del comune di San Donato n. 81 del 01/07/2021, avente ad oggetto: “Proposta Programma Integrato di Intervento relativo all’ambito denominato “AT-SS San Francesco”, in pratica la delibera che trasformava l’area da verde a destinazione sportiva, presentata allora dalla società SportLifeCity (oggi detenuta al 90% dal Milan).

Non solo, il ricorso prendeva di mira anche la successiva deliberazione della Giunta n.15 del 24/01/2024, avente ad oggetto: “Governo del Territorio. Area San Francesco. Proposta iniziale di Variante Urbanistica per realizzazione di intervento di trasformazione urbanistica di carattere sportivo (Stadio AC Milan) con rilevanza sovracomunale. Valutazione favorevole di percorribilità”.

L’area del (paventato) stadio deve rimanere a verde

A presentare il ricorso era stato il Consorzio Quartiere Affari, secondo il quale l’area San Francesco, oltre 45mila mq, doveva rimanere a verde. Una pretesa accolta dai giudici amministrativi. Un particolare importante, perché, per dirla in parole povere, secondo il Tar l’arena da 18mila posti approvata, oggi non potrebbe più nascere. E, soprattutto, l’iter per qualunque progetto si voglia costruire (un nuovo stadio compreso) dovrebbe ripartire da zero. Con tempi biblici. Un bel problema per il Milan.

Nessuna comunicazione dal Milan

Peccato che il club si sia ben guardato dal comunicarlo. Così come non ha detto nulla il Comune di San Donato Milanese, parti in causa del procedimento, che non potevano non conoscere le decisioni del Tribunale.

Possibile invece che non ne fossero a conoscenza né Comune di Milano, né i consiglieri comunali. Del resto, nessun organo di stampa ha menzionato la sentenza, una variabile di fondamentale importanza nella decisione sull’eventuale vendita di San Siro e aree a Milan e Inter, deliberata cinque giorni dopo, durante la drammatica maratona di Palazzo Marino. L’unico giornale a darne conto è stato il Cittadino di Lodi, ma solo il 30 settembre.

Fedrighini: “Omertà e opacità”

“Questa sentenza, e la sua accurata diffusione solo dopo il Consiglio comunale del 29, ratifica l’omertà e l’opacità di chi, ricoprendo cariche pubbliche, ha utilizzato il ricatto di San Donato per giustificare il proprio asservimento all’interesse dei fondi proprietari”, attacca il consigliere comunale Enrico Fedrighini.

Per Corbani “Hanno mentito sapendo di mentire”

“Hanno mentito sapendo di mentire: sapevano tutti che la vicenda di San Donato era una bufala, impossibile da realizzare, ma il signor Scaroni, giocando sulla “ingenuità” di Sala e di una parte del Pd, ha usato come minaccia  l’idea di andare a San Donato. Una grande balla, come quella di Rozzano”, aggiunge l’ex vice-sindaco Luigi Corbani. “E la cosa molto grave è che il Milan e il Comune di San Donato hanno tenuto nascosta la notizia della sentenza del Tar, pubblicata il 24 settembre, cinque giorni prima del consiglio comunale sulla delibera del “sacco di San Siro”, in cui si diceva l’ennesima menzogna ‘nella prospettiva della scadenza al 30 giugno 2030 dell’attuale concessione d’uso dello Stadio Meazza, occorre tener conto degli effetti negativi per l’Amministrazione comunale che deriverebbero dalla localizzazione e costruzione del/i nuovo/i stadio/i delle squadre fuori dal territorio cittadino’. Ma dove vanno le squadre che in sei anni hanno solo fatto finta di andare a San Donato, alla Maura a Sesto San Giovanni, a Rozzano?  Balle su balle”, conclude Corbani.

Lapidario il verde Carlo Monguzzi: “La notizia della sentenza è clamorosa, ma è solo l’ultima di una sequenza di bluff, finti ultimatum e pinzellacchere varie, che hanno accompagnato la triste vicenda istituzionale di San siro in questi anni. Quanto ci hanno preso in giro…!”.