Sanzioni solo a parole. L’Italia raddoppia l’import dalla Russia

Cresce l'import dalla Russia. L'Istat, nei dati sul commercio estero, registra un aumento degli acquisti italiani del 118,8%.

Sanzioni solo a parole. L’Italia raddoppia l’import dalla Russia

Nonostante il conflitto in corso a Kiev e a dispetto delle affermazioni del governo italiano di volersi rendere al più presto indipendente dall’energia di Mosca vola l’import dalla Russia. Che ad aprile di quest’anno raddoppiano in valore sulla spinta dei prezzi del gas.

Cresce l’import dalla Russia. L’Istat registra un aumento degli acquisti italiani del 118,8%

L’Istat, nei dati sul commercio estero con i Paesi extra Ue, registra un aumento degli acquisti italiani da Mosca del 118,8%, rispetto ad aprile 2021. Si tratta di una crescita dovuta al comparto energetico.

L’Italia, secondo le previsioni del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, riuscirà ad affrancarsi dal gas di Mosca nella seconda metà del 2024. Nel frattempo però continua ad abbeverarsi alle fonti energetiche del Cremlino. Complessivamente, le importazioni italiane di prodotti energetici triplicano il loro valore nell’arco di 12 mesi, con un aumento del 193,8% da aprile 2021.

Gli acquisti di prodotti energetici – spiega l’Istat – contribuiscono per oltre due terzi al forte incremento tendenziale dell’import italiano dai paesi extra Ue. Il deficit energetico si amplia notevolmente e supera i 30 miliardi nei primi quattro mesi dell’anno; nello stesso periodo, il deficit commerciale raggiunge gli 8.504 milioni, a fronte di un avanzo di 15.588 milioni dei primi quattro mesi del 2021.

Dall’inizio dell’anno, del resto, i prezzi dell’energia elettrica all’ingrosso hanno registrato valori record e il prezzo unico nazionale che ha toccato a marzo il livello più elevato mai registrato, per poi ridursi del 20% ad aprile fino a 245,97 euro a Megawatt-ora, secondo i dati del Gestore dei mercati energetici.

Questo valore resta comunque tra i più alti mai registrati ed è salito del 256% dal 2021, sempre secondo Gme. A guidarlo è l’aumento del prezzo del gas naturale che è salito di quasi cinque volte, in Italia, dall’inizio dello scorso anno al Punto di scambio virtuale Psv.

Ma se la Russia risulta il primo partner per l’Italia sul fronte delle importazioni, crollano le esportazioni italiane verso la Russia per effetto evidente delle sanzioni. Ad aprile 2022 si rilevano aumenti su base annua dell’export verso la maggior parte dei principali paesi partner extra Ue27; i più ampi riguardano Stati Uniti e paesi Opec (per entrambi +19,0%), Turchia (+14,7%), Regno Unito (+13,6%) e Svizzera (+11,2%).

Le vendite verso la Russia (-48,4%), in particolare, e verso Giappone (-17,0%) e Cina (-15,9%) risultano invece in forte calo. Ad aprile 2022 – spiega l’Istat – l’export verso i paesi extra Ue prosegue la sua crescita su base mensile, ininterrotta da inizio anno e trainata soprattutto dalle vendite di energia e beni di consumo non durevoli.

Nella media degli ultimi tre mesi, la dinamica congiunturale è molto positiva. Su base annua, la crescita dell’export è in netto rallentamento (+11,8%, era +22,2% a marzo); tale dinamica, tuttavia, è in parte condizionata dalle operazioni occasionali a elevato impatto (cantieristica navale), registrate ad aprile 2021, al netto delle quali la crescita è più sostenuta (+13,6%). Nel trimestre febbraio-aprile 2022, rispetto al trimestre precedente, l’export cresce del 7,2%; l’aumento, generalizzato, è più sostenuto per energia (+28,8%), beni di consumo non durevoli (+11,4%) e beni intermedi (+7,0%).

Nello stesso periodo, l’import segna un rialzo congiunturale del 17,9%, cui contribuiscono in particolare i forti aumenti degli acquisti di energia (+35,2%) e beni intermedi (+14,0%). Diminuiscono gli acquisti di beni di consumo durevoli (-1,7%).