Saraceno: “Il punto non è la sfera privata. È la parentopoli di Palazzo a rendere Meloni vulnerabile”

Parla la sociologa Chiara Saraceno: "Per le destre il divorzio non è un problema ma poi non tollerano gli omosessuali".

Saraceno: “Il punto non è la sfera privata. È la parentopoli di Palazzo a rendere Meloni vulnerabile”

L’anniversario del primo anno di governo non è caduto in un momento facile per Giorgia Meloni. Lo scenario internazionale con la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, una Manovra varata in ristrettezza, con poche risorse e pochissime idee. Ma soprattutto l’addio rumoroso al compagno Andrea Giambruno. Con la sfera privata diventata pubblica, data in pasto ai social. E persino i sospetti che dietro i fuori onda di Striscia la notizia, in cui il compagno si abbandona a commenti sessisti con alcune colleghe, potesse esserci la famiglia Berlusconi. Di tutto questo abbiamo parlato con Chiara Saraceno, sociologa tra le più accreditate in Italia.

Professoressa, questa è l’ora più buia per Meloni?
“Dal punto di vista della sfera privata dipende da come stava andando il suo rapporto ma da quello che si è capito non pare che stesse andando bene. Certamente l’essere stata costretta a consumare la separazione in pubblico non è stato semplice. Forse la cosa più buia per lei è che è coinvolta anche la figlia. Quello che è successo, le motivazioni per cui il papà e la mamma si separano è di dominio pubblico. Sono cose dure per una madre da spiegare alla figlia anche se questa bambina non legge ora i giornali. In questo, direi, che è la sua ora buia. Probabilmente è un momento di grande sofferenza ma ne esce con una notevole manifestazione di dignità e di forza. E lo dico pur non amandola”.

Meloni ha sostenuto che contro di lei ci sono state meschinità mai viste.
“Non so con chi ce l’avesse perché non è stata certo la sinistra, non è stata l’opposizione a tirare fuori questa storia”.

Nel fuori onda reso pubblico dalla trasmissione Mediaset vi legge una sorta di ritorsione della famiglia Berlusconi e di Forza Italia nei confronti della premier?
“Questo non lo so, non mi permetto di dirlo. Quella è una trasmissione che si autoproclama libera anche se io la trovo semplicemente volgare. Braccare le persone non fa parte dei miei stili relazionali. Può darsi che non ci fosse un disegno contro Meloni. Mi viene un po’ difficile credere che la famiglia Berlusconi volesse metterla così in difficoltà. Se fosse vero sarebbe una cosa di altissimo cattivo gusto. Ci sono tanti modi di fare lotta politica. Questo è un modo – se fosse un atto politico – infimo”.

C’era un conflitto di interessi che ha finito per schiacciare la premier considerando che il suo compagno si occupava anche di politica?
“C’è stata sicuramente una mancanza di prudenza sia da parte del compagno sia da parte della Meloni che gli avrebbe potuto consigliare di continuare a fare il giornalista ma non a parlare di politica. Perché del resto non è che prima lo facesse molto. È stata una scelta azzardata e forse la famiglia Berlusconi pensava di fare un piacere promuovendolo ma anche lì è stata un’imprudenza, forse non era il caso. Potevano anche dargli una cosa di prestigio ma parlando di altro e non di politica. Comunque il problema non era che parlasse di politica il problema è che è una persona volgare. Peraltro non è stato beccato per le sue affermazioni politiche ma sul fatto che le ragazze che vengono violentate se la cercano o che i migranti fanno le transumanze come le pecore”.

Meloni dice di no ma, secondo lei, è ricattabile anche per via dei parenti che la circondano al governo e nel suo partito?
“Più che ricattabile è ‘colpibile’. È esposta, per meglio dire, perché se i suoi più stretti collaboratori che svolgono un ruolo politico sono anche suoi parenti questo la rende più vulnerabile a qualsiasi leggerezza questi facciano. Già normalmente si guarda a quello che fanno i parenti dei politici. Lei li ha messi in una posizione, dando loro un ruolo politico, per cui deve considerarsi anche lei responsabile”.

Quanto è successo svela una contraddizione in termini tra i proclami su Dio, patria e famiglia di Meloni e la sua vita privata?
“Non è la prima volta che succede questo. Anche Silvio Berlusconi quando andava in visita in Vaticano diceva che sulla famiglia avrebbe fatto quello che faceva piacere al Papa e, dopo, nella sua vita privata faceva quel che gli pareva. Non è una cosa nuova, ahimè soprattutto tra i cattolici che hanno le loro vite complicate come quelle di tutti noi. Quello che preme a Meloni, al suo partito e anche a Matteo Salvini non è che la gente sia sposata o che divorzi. Sono gli omosessuali che loro non sopportano. Non tollerano le famiglie composte da persone dello stesso sesso. Tutto il resto gli va anche bene. Quando loro parlano di famiglia intendono che questa dev’essere fondata su una coppia eterosessuale”.

C’è chi la accusa anche di aver strumentalizzato questa storia del compagno per rafforzare il consenso attorno alla sua immagine.
“Non esageriamo. Il suo compagno l’ha messa in piazza, in imbarazzo. E lei l’ha licenziato in pubblico a questo punto. Comunque, pur non provando simpatia per lei, c’è da dire che qualsiasi cosa avesse fatto l’avrebbero criticata. Invece ha fatto anche sobriamente quello che doveva fare”.

Che bilancio fa del primo anno di governo Meloni?
“Non ha fatto nulla di rilevante, aveva promesso cose grandiose ma ha scoperto che non le poteva fare. Ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte. Rispetto alle promesse non ha fatto nulla. O meglio ha fatto alcune cose tremende come il decreto Cutro e l’aver tolto il Reddito di cittadinanza. Cose deprecabili e anche un po’ azzardate. Su questo, in realtà, è stata coerente rispetto alle promesse. Coerente nell’attacco agli ultimi, ai poveri, ai migranti e agli emarginati”.