Sardegna, Gubitosa: “Se il progetto è valido, battere la destra si può”

Parla il vice presidente del M5S, Michele Gubitosa: siamo sulla buona strada. "Meloni non ha portato a casa il trionfo a cui ambiva".

Sardegna, Gubitosa: “Se il progetto è valido, battere la destra si può”

È testa a testa nello spoglio ma all’appello mancano ancora le sezioni di Sassari e Cagliari in cui Alessandra Todde è data in larghissimo vantaggio. Michele Gubitosa, vice presidente M5S, è presto per gioire?
“In attesa dei dati definitivi, possiamo già trarre diverse considerazioni positive. Quella che secondo molti doveva essere una sconfitta annunciata si è trasformata in un testa a testa all’ultimo seggio. Alessandra Todde ha dimostrato di essere candidata seria, competente e credibile, che ha rinunciato al ruolo in Parlamento e nel M5S per mettersi al servizio della sua amata terra e offrire una proposta di reale rinnovamento. Ma è un successo anche del M5S, che raccoglie il grande lavoro svolto nei territori, con gli oltre 230 gruppi territoriali e i corsi della scuola di formazione, immaginati per dare al Paese una nuova classe dirigente, che si distinguerà per competenze, serietà, capacità”.

Lo spoglio certo non ha aiutato con tante sezioni già scrutinate ma che venivano caricate con grande ritardo sul sito della Regione…
“Sicuramente l’andamento dello spoglio è stato strano, ma quello che conta è il risultato estremamente incoraggiante raccolto dal campo giusto, che si opponeva al favorito centrodestra ma anche all’insidiosa candidatura di Soru, che ha portato via voti preziosi allo schieramento progressista. Crediamo che questa sia la strada giusta e che abbiamo dimostrato che si può puntare a vincere costruendo un progetto autentico, rifiutando i semplici cartelli elettorali”.

Dopo cinque anni alla guida della Sardegna, il Centrodestra sembrava convinto di poter sbaragliare il Centrosinistra. Qual è stata la vostra ricetta?
“Quello che emerge oggi, a prescindere dai risultati finali, è che Meloni non porta a casa il trionfo che sperava di raccogliere. La premier ha dimostrato arroganza, sia nella guida della coalizione che nell’imposizione del candidato a lei più fedele, ha deciso di spendersi in prima persona e di spingere una campagna a sua immagine e somiglianza. Ci ha messo la faccia, ha usato i soliti toni arroganti e sprezzanti. Ma alla fine, il trionfo tanto annunciato e sperato dal centrodestra non è arrivato”.

Crede che si potrà ripetere l’alleanza tra M5S e Pd alle prossime regionali?
“Si potrà ripetere ovunque si vorrà partire dai temi per dare risposte ai cittadini italiani che non hanno mai creduto alle facili promesse di Meloni e a coloro che, in buona fede, ci hanno creduto e sono rimasti fortemente delusi dai suoi tradimenti, dalle sue giravolte, dalle sue conclamate incapacità. Tutti quei cittadini che credono nell’alternativa a questo Governo, che sta facendo danni all’Italia in tutti i campi: dalla politica estera, alle politiche del lavoro, dall’economia ai tagli alla spesa sociale”.