Anche Sassoli declina. Il Pd cerca disperatamente un nome forte per il Campidoglio

Il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, si è palesato nella sede romana del Pd per un colloquio con Letta sulla questione Campidoglio.

Anche Sassoli declina. Il Pd cerca disperatamente un nome forte per il Campidoglio

Cercasi disperatamente nome forte per il Campidoglio. Evidentemente la candidatura a Roma dell’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri – che dopo indiscrezioni e relative polemiche avrebbe sciolto la riserva e sarebbe pronto a confrontarsi per conquistare la poltrona di sindaco di Roma – non scalda il cuore del segretario Pd Enrico Letta che sta sondando in questi giorni candidature alternative da contrapporre a Virginia Raggi e al candidato di centrodestra, di cui ancora non vi è traccia.

Non è un segreto che nei desideri di molti nel Pd vi sia la speranza di poter contrapporre un candidato forte all’attuale prima cittadina – accreditata nei sondaggi in netto vantaggio rispetto agli altri possibili competitor testati, fra cui lo stesso Gualtieri – e uno dei degli identikit risponde al nome di David Sassoli (nella foto), che ieri si è palesato della sede romana del Partito democratico per un lungo colloquio col segretario.

Incontro da cui è emersa però la sua totale indisponibilità di Sassoli. “Ho già spiegato a settembre la mia posizione ed ho detto no, che devo finire il mio mandato all’Europarlamento. Una mia candidatura non è possibile. Io sono abituato a dire una cosa sola”, ha affermato uscendo dalla sede romana del Pd il presidente del Parlamento europeo puntualizzato che con il segretario dem avrebbe parlato soltanto di temi relativi all’Unione Europea, in particolare di Next generation Eu e di un eventuale ingresso del Movimento 5Stelle nei gruppo dei socialisti europei.

Intanto anche Carlo Calenda continua la sua corsa solitaria verso il Campidoglio e lancia frecciatine al Pd. “Con Letta ci sentiamo, sta facendo bene. Poi non ne ho la più vaga idea se mi sosterranno o meno. Da 6 mesi sono in campo per Roma – ha detto il leader di Azione a Tagadà (qui il video) – e sento parlare di primarie, io ho iniziato a parlare di contenuti, mi sono rotto di aspettare, parlo ai romani dei problemi della città. Quando loro hanno deciso, con calma nemmeno fosse la Capitale, mi fanno sapere, se vogliono parlare di contenuti io ci sono”.

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