Sbagliò la difesa degli operai, la Fiom Cgil deve risarcirli

di Clemente Pistilli

Non devono pagare solo gli imprenditori. Se a sbagliare è il sindacato, è l’organizzazione che dovrebbe difendere i lavoratori a dover risarcire quest’ultimi. A mettere questo principio nero su bianco è stato il giudice civile del Tribunale di Torino, Bruno Conca, accogliendo il ricorso fatto da quindici operai. Inutili le spiegazioni fornite dalla Fiom Cgil torinese e il tentativo di scaricare sui lavoratori. Per il magistrato anche gli operai hanno contribuito al danno, per leggerezza, per essersi fidati troppo, ma la colpa del sindacato sarebbe abbastanza evidente e il risarcimento dovuto. Era l’estate 2009 quando la Flexider srl, azienda metalmeccanica di Torino, specializzata nella componentistica per auto, decise di ridimensionare la propria attività e inviò le comunicazioni con cui intimava il licenziamento a 25 dipendenti. Gli operai si rivolsero subito alla Fiom Cgil, che già prima di quelle lettere stava seguendo la situazione, e le diedero poi mandato per promuovere la vertenza e impugnare i licenziamenti, sicuri di spuntarla una volta davanti a un giudice del lavoro. Tra un rinvio e l’altro, soltando dopo un anno e mezzo ai lavoratori venne detto con chiarezza che i loro licenziamenti non era stato possibile impugnarli, essendo stata presentata la richiesta in ritardo. Tutta colpa del sindacato, che ha perso tempo, hanno subito sostenuto i lavoratori, facendo causa alla Cgil. Colpa degli operai, che hanno consegnato la documentazione in ritardo e dato l’incarico solo a voce, si è difeso il sindacato. Alla fine il giudice Conca non ha riconosciuto ai lavoratori gli 800 mila euro di danni che avevano chiesto, ma per i quindici che hanno fatto causa ha ordinato alla Fiom Cgil di risarcirli con somme oscillanti tra i 2.600 e i 5 mila euro. Per il giudice gli stessi lavoratori avranno commesso errori, ma il sindacato è responsabile, avendo “ingiustificatamente ritardato la stipulazione del contratto di mandato, che ben sapeva avrebbe dovuto essere conferito in forma scritta”. Poco o tanto gli operai qualcosa hanno ottenuto. Ma soprattutto è stato stabilito che se sbaglia il sindacato paga.