Sbarchi senza sosta. Gli immigrati sono un vero business. Così Buzzi aveva fiutato l’affare del secolo

Salvatore Buzzi ministro del Lavoro. Anzi, di più: ministro dell’Economia in Italia e nel mondo. Se c’è uno che aveva capito tutto di dove va a parare l’occupazione è proprio l’ex potentissimo capo delle cooperative rosse romane. Mentre la crisi ci spremeva e i consulenti finanziari facevano a gara nel consigliarci investimenti che rendevano lo zero virgola niente per cento, Buzzi aveva fiutato l’affare del secolo. E c’era già riuscito a farci un mucchio di soldi. L’accoglienza degli immigrati fa guadagnare più della droga, confidava serenamente al telefono. E non aveva torto. L’incapacità di Italia, Europa e i paesi nordafricani nel regolare i flussi migratori è assoluta e dunque questi poveri cristi continueranno a partire e ad arrivare. Pazienza se più ne partono più ne muoiono.

ROULETTE RUSSA
I viaggi della speranza sui barconi più improbabili sono come una roulette russa dove però non si salva nessuno. Se va male il profugo affoga. Amen! Se va bene finisce in un centro di accoglienza e inizia a far guadagnare chi è stato lesto a prendersi questo business. I Cara (Centri di accoglienza dei rifugiati), infatti, non sono gratis. Così come non sono gratis gli ostelli, i ricoveri e gli altri immobili di fortuna dove lo Stato non ha scelta che allestire. Che si fa d’altronde: si rigetta gli immigrati in mare? O li si lascia liberi di vagabondare per le città? Finché gli immigrati arriveranno, la domanda appena fatta ha una sola risposta: serviranno sempre più servizi di accoglienza e su questi ci sarà tantissimo da guadagnare.

SISTEMA OLIATO
Insieme a Buzzi l’aveva capito anche lo storico ex vice capo di gabinetto di Veltroni, all’epoca sindaco di Roma, quel Luca Odevaine che da funzionario pubblico si era messo però a libro paga del Buzzi. Prendeva i soldi per facilitare un sistema richiesto dalla pubblica amministrazione, sostenuto dalla stessa pubblica amministrazione ma poi come tutti costretto a fare i conti ancora con questa pubblica amministrazione. Se poi a oliare gli ingranaggi i soldi non bastavano, ecco che ci pensava l’ex terrorista nero Massimo Carminati, altro grande burattinaio – secondo l’inchiesta definita Mafia Capitale – del giro di soldi e affari attorno alla politica (e alla burocrazia) romana. Il sistema Buzzi-Odevaine è un sistema del quale non possiamo fare a meno? Niente affatto, ma lasciare al suo destino quel grande movimento storico che è l’esodo da un’Africa affamata all’Europa, porta con se dei frutti marci. E questo non è neppure il più indigesto.

TRISTE REALTÀ
Scafisti, trafficanti di uomini, sfruttatori senza scrupoli hanno sulla coscienza migliaia di bare in fondo al mare. Il mondo occidentale li condanna, ma poi in fondo li lascia fare. Non meravigliamoci quando tolto di mezzo un Buzzi ne spunterà subito dopo un altro. Perché la verità è che dietro agli immigrati ci stanno troppi interessi illegali e altrettante ipocrisie del “mondo di sopra”. Questi disperati sono manovalanza a basso prezzo, carne da macello da sfruttare per imporgli loculi indecenti a prezzi fuori mercato, spacciatori e rimpiazzi infiniti per le attività criminali. E anche un buon argomento su cui costruire le fortune politiche. Alla fine Buzzi sì che ci aveva visto bene.