Sciopero generale del 3 ottobre: trasporti, scuola, sanità e uffici fermi. E Meloni attacca i sindacati: “Weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme”

Sciopero generale: trasporti, scuola, sanità e uffici fermi. E Meloni attacca i sindacati: "Weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme”

Sciopero generale del 3 ottobre: trasporti, scuola, sanità e uffici fermi. E Meloni attacca i sindacati: “Weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme”

Domani, venerdì 3 ottobre 2025, l’Italia si prepara a una giornata di forti disagi a causa dello sciopero generale indetto da Cgil e Unione Sindacale di Base (Usb). La protesta coinvolgerà l’intero settore pubblico e privato, dagli uffici alla pubblica amministrazione, dalle fabbriche alla sanità, fino al mondo della scuola. Come previsto dalla legge, saranno comunque garantiti i servizi minimi essenziali.

Trasporti e viabilità: treni, metro e autobus a rischio

Il comparto dei trasporti sarà tra i più colpiti.

  • Ferrovie: lo sciopero per il personale ferroviario inizierà già alle 21 di questa sera e durerà fino alle 21 di domani. Garantite solo le fasce protette: 6-9 e 18-21 nei giorni feriali.
  • Metro e autobus: nelle principali città italiane saranno previste fasce di garanzia, ma si attendono pesanti disagi soprattutto nelle ore di punta.
  • Autostrade: il personale addetto alle tratte autostradali incrocerà le braccia a partire dalle 22 di questa sera.

Vigili del fuoco, sanità e scuola

  • Vigili del fuoco: incroceranno le braccia per 4 ore, dalle 9 alle 13, mentre per il personale giornaliero e amministrativo lo sciopero durerà l’intera giornata.
  • Sanità: protesta prevista da inizio a fine turno del 3 ottobre, con possibili criticità nei servizi ospedalieri, pur nel rispetto delle prestazioni minime garantite.
  • Scuola: lo sciopero interesserà l’intera giornata. La Cgil precisa che i dirigenti scolastici possono adottare misure organizzative per garantire le lezioni, ma in caso di adesione massiccia le scuole potrebbero restare chiuse.

Meloni contro i sindacati: “Weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme”

Lo sciopero ha anche acceso il confronto politico. La premier Giorgia Meloni, parlando a margine del vertice di Copenaghen, ha attaccato duramente le sigle sindacali: “Lo sciopero generale di domani c’entra poco con la questione palestinese e molto con le questioni italiane. Mi sarei aspettata che, almeno su un tema così importante, non si fosse indetto uno sciopero di venerdì: weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme”.

La presidente del Consiglio ha ricordato inoltre l’impegno dell’Italia nell’assistenza ai palestinesi evacuati e negli aiuti inviati con risorse pubbliche, sottolineando che i cittadini italiani “si troveranno nei prossimi giorni a dover affrontare molti disagi”.

Una giornata ad alta tensione

Il governo ha già predisposto i piani per garantire la sicurezza e ridurre al minimo l’impatto sulle infrastrutture essenziali, ma lo sciopero generale del 3 ottobre si preannuncia come una delle giornate più difficili per i cittadini, tra trasporti ridotti, scuole chiuse e servizi pubblici rallentati.