“Le piazze si sono riempite, le fabbriche si sono svuotate”. Così ieri, da Firenze, Maurizio Landini ha commentato soddisfatto l’esito dello sciopero generale dichiarato dalla sola Cgil. Per il sindacato, l’adesione ha superato il 68% dei lavoratori. Un dato però fortemente contestato dal governo.
Oltre 100mila in piazza a Firenze
“Mezzo milione di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, cittadine e cittadini, hanno partecipato alle oltre 50 manifestazioni organizzate sul territorio nazionale a sostegno dello sciopero generale proclamato dalla Cgil per l’intera giornata di oggi in tutti i settori, pubblici e privati, contro una legge di bilancio ritenuta ingiusta e dannosa”, recita una nota della Cgil diramata a metà pomeriggio. “A Firenze , al corteo concluso in piazza del Carmine dal segretario generale, si è registrata una presenza di circa 100 mila partecipanti”.
Per la Cgil “l’adesione media nazionale allo sciopero generale, secondo i dati finora pervenuti, si attesta intorno al 68%. Tra le altre città, si contano 15 mila persone in piazza a Milano, a Bologna e a Palermo, 10 mila a Torino, a Modena e a Napoli”.
Ma il centrodestra contesta i numeri dello sciopero
Numeri che il centrodestra si è affrettato a contestare: “Ho avuto la prima rilevazione, che è ancora parziale, dove l’adesione allo sciopero da parte dei dipendenti pubblici è del 20%”, ha attaccato il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, per il quale si tratta di “uno sciopero che viene fatto perché l’Italia sta andando bene, e quindi Landini deve scioperare perché deve protestare contro un Paese che sta recuperando credibilità internazionale”. “È evidente che Landini, avendo aspirazione di diventare il capo dell’opposizione, quello che sta alla guida della rivolta sociale, ha bisogno di scioperare”, aggiunge Zangrillo.
Per Salvini l’astensione non ha inciso sul traffico ferroviario
Sulla stessa linea Matteo Salvini, il quale ha deciso di passare la giornata dello sciopero nella centrale operativa delle Ferrovie dello Stato. Per il vicepremier lo sciopero non ha inciso sulla circolazione dei treni (a quello ci pensa già lui…) e ha attaccato i lavoratori col solito fare polemico: “Visto che è il venerdì classico di Sciopero, stiamo però garantendo, ad esempio, sulla tratta Roma-Milano, il 100% della percorrenza dell’alta velocità”, ha detto.
“Se abbiamo appena rinnovato il contratto a 90mila ferrovieri con un aumento medio di 230 euro al mese, piuttosto che nella scuola a 1,2 milioni di docenti e personale scolastico per un aumento medio superiore ai 200 euro”, ha aggiunto, “è chiaro che i lavoratori e le lavoratrici vedono cosa sta cambiando e poi agiscono di conseguenza. E mi sembra che le bassissime percentuali di adesione che garantiscono lo studio, la mobilità e la salute oggi a milioni di italiani, sono la risposta migliore che si potesse dare”.
“Salvini”, si legge poi in un comunicato del Mit, “ha voluto ringraziare personalmente le donne e gli uomini del gruppo Fs che sono operativi”.
Sposta ancora più giù la stanghetta il ministero dell’Istruzione, secondo il quale avrebbe scioperato solo il 3,86% del personale scolastico, percentuale “fra le più basse registrate in questi ultimi 3 anni”, sottolinea il Mim.
La promessa di Landini: “Andremo avanti”
Guerra delle cifre a parte, dal palco fiorentino Landini ha attaccato governo e manovra finanziaria: “Il grande successo di questa giornata di mobilitazione indica una cosa molto precisa: la maggioranza delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati, cioè la maggioranza delle persone che tiene in piedi questo Paese con il proprio lavoro, non condivide e non accetta la manovra economica e politica di questo governo”.
Quindi il segretario Cgil, promettendo che le mobilitazioni continueranno, ha rilanciato la proposta di una legge di iniziativa popolare per la sanità pubblica e ha annunciato che il sindacato costituirà un comitato per il referendum costituzionale sulla riforma delle carriere dei magistrati, allo scopo di “respingere questa riforma”, un’operazione “fatta semplicemente perché così si riduce l’autonomia della magistratura e aumenta il potere politico”. Per Landini “si sta mettendo in discussione la democrazia, si vuol far prevalere una logica autoritaria che mette in discussione la stessa nostra Costituzione”.
Montanari: “Governo Meloni nemico della Costituzione”
E a scaldare gli animi ci ha pensato anche Tomaso Montanari, anch’egli sul palco di piazza del Carmine: “Il governo Meloni è nemico della Costituzione e complice del genocidio di Gaza. È un governo che vuole controllare i giudici, i giornalisti e le università” ha proclamato. Un esecutivo “che attacca la Corte dei Conti che fa dei giustissimi rilievi sulla follia del ponte sullo stretto di Messina, il capolavoro della cialtroneria mannara di Matteo Salvini”, ha aggiunto, “Giorgia Meloni odia la Costituzione perché è antifascista dalla prima all’ultima parola, e questo governo ha una cultura ancora profondamente fascista”, ha concluso lo storico dell’arte e rettore dell’università per stranieri di Siena.