Scontri all’Olimpico, Renzi annucia il pugno duro

dalla Redazione

Renzi interviene sulla vicenda degli scontri all’Olimpico, e indica come prioritario il recupero della convivenza civile, da far ripartire sia con l’educazione che con la coercizione. “Voglio far passare le elezioni – dice – perché è da sciacalli buttarsi su quello che è successo quando c’è un ragazzo che sta male. Non mi interessa prendere voti in questo modo. Se qualcuno lo vuol fare, lo faccia. Io non ci sto. Lascio passare le elezioni, lascio finire il campionato e poi, tra luglio e agosto, pensiamo a come restituire il calcio alle famiglie”. “Sabato – continua il premier – abbiamo visto lo stadio come il luogo dell’ impunità”, “la cosa più sconvolgente è stato vedere i giocatori che andavano a parlare con i capi delle tifoserie”. E poi riflette: “comporterà la rottura con certi ambienti delle tifoserie organizzate? Vorrà dire che romperemo”. Renzi spiega che servirà non solo “educazione” ma anche “coercizione”, tuttavia, osserva, “ce l’hanno fatta in Inghilterra, negli Usa si perde col sorriso perché noi non dovremmo farcela?”. E sull’inno fischiato Renzi osserva: “I bambini sono amareggiati dai fischi all’inno, che per loro è una cosa sacra, una cosa bella”. E racconta che in quel momento qualcuno gli aveva proposto di lasciare lo stadio: “ma siamo rimasti, perché noi, a quella gente, il calcio non glielo lasciamo”.

Alfano: “Lo Stato non tratta con le curve” – “Lo Stato c’è, è forte e non fa trattative con le curve”. Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervistato da Rtl, torna sugli scontri di sabato sera a Roma in occasione della finale di Coppa Italia. “All’Olimpico – continua – la tensione è scoppiata per fatti verificatisi a tre-quattro chilometri dallo stadio. Perciò il capitano del Napoli Hamsik è andato a dire alla Curva non ‘datemi il permesso di giocare’, ma che il tifoso napoletano non era stato ferito in un contesto collegato a faide tra tifoserie”. Inoltre Allfano sottolinea che la finale di Coppa Italia “è stata avviata perché l’ordine pubblico era garantito dentro e fuori lo stadio” contestando chi sostiene che l’ok allo svolgimento del match sia arrivato dal capo tifoso napoletano Genny ‘a carogna.