Scontro finale sulle Riforme. Berlusconi chiede unità sul voto contrario. Ma Forza Italia rischia il collasso

Dopo due notti di cattivi pensieri,  Filippo Inzaghi ha ricevuto la telefonata che gli ha allungato la vita al Milan. Di quanto ( una settimana?  fino a giugno?), è difficile dirlo. Intanto il presidente Silvio Berlusconi lo ha chiamato per tranquillizzarlo e confermagli fiducia.  Perché, al momento, la vera preoccupazione dell’ex presidente del Consiglio sembra essere la panchina del Milan più che il destino delle Riforme, che oggi sono alla prova dell’aula della Camera. Con la stessa determinazione il Cavaliere avrà chiamato Raffaele Fitto e Denis Verdini? Oppure confida sulla presunta unità d’intenti che qualcuno paventa,  ben conscio del fatto che la realtà è un’altra, cioè un partito sempre più diviso e lacerato dai personalismi ? E quanto pesa l’attesa per la sentenza della Cassazione?  Insomma, siamo alla svolta oppure per Forza Italia è solo un altro passaggio da superare? Mai come è in questa fase mettere i tasselli del puzzle al loro posto è particolarmente difficile, dato che la variabili sono troppe. Per i verdini ani, per esempio, votare contro il ddl Boschi “sarebbe un errore”. Dall’ala vicina all’uomo che è stato garante del patto del Nazareno, infatti, è arrivata la richiesta almeno di optare per l’astensione. Ovviamente caduta nel vuoto.  Quest’oggi Forza Italia voterà contrario al ddl Riforme.  E’ questa l’indicazione confermata  ieri sera al termine della riunione dei deputati azzurri durante la quale Renato Brunetta ha chiesto compattezza sulla posizione da tenere oggi in Aula. Ma non sono mancate, nel corso della riunione, le perplessità di alcuni parlamentari sul voto contrario: tra questi Daniela Santanchè’, Sandra Savino e Gregorio Fontana.  “Ci devo pensare, la notte porta consiglio, ho espresso le mie perplessità” dice la Santanchè  al termine della riunione del gruppo azzurro  alla Camera, “almeno io ci metto la faccia. I certificati medici conteranno poco”, aggiunge la deputata. Ai dubbi della pasionaria azzurra fatto da controcanto le certezze di Fitto. “Spero che davvero non ci siano ripensamenti dell’ultima ora, e che tutti i deputati di Forza Italia seguano la linea che, con tanti colleghi, abbiamo indicato sin dall’inizio, cioè quella di un limpido voto contrario”, afferma l’europarlamentare, “il guaio è stato già determinato da tempo con la bocciatura dei nostri emendamenti presentati da alcuni di noi su cinque grandi temi: per il presidenzialismo, per la vera abolizione del Senato, per l’introduzione di un tetto fiscale e di un tetto di spesa in Costituzione, per superare i vincoli dell’austerità europea, per difendere e rafforzare l’istituto del referendum”.  E Berlusconi? Quale sia la sua idea è noto a tutti. Resta il fatto che oggi il cavaliere dovrà sdoppiarsi. Da una parte il voto alla Camera, d’altro il verdetto della Cassazione. I  supremi giudici che devono decidere se confermare definitivamente l’assoluzione di Berlusconi o rinviare gli atti ad un altro giudice per un nuovo processo d’appello. I deputati, invece, sono chiamati a decidere  se il processo delle Riforme volute dal premier Renzi si deve fermare o andare avanti. In entrambi i casi saranno comunque scelte che passeranno alla storia. E Berlusconi, come al solito, è lo scambio di tutto.