Scuola, riscaldamento: i presidi sono preoccupati. Possibile settimana corta per il razionamento

Scuola, riscaldamento: se non dovessero essere trovate delle soluzioni, potrebbero esserci degli interventi anche per gli edifici scolastici.

Scuola, riscaldamento: i presidi sono preoccupati. Possibile settimana corta per il razionamento

Scuola, riscaldamento: se i prezzi del gas non dovessero abbassarsi nelle prossime settimane potrebbero essere prese decisioni anche per gli edifici scolastici. Una delle ipotesi che potrebbe essere presa in considerazione è la settimana corta.

Scuola, riscaldamento: i presidi sono preoccupati

Nelle ultime ore in Europa così come in Italia, si è tornato a discutere dell’emergenza gas a causa dei rincari dei prezzi. Sono ritornati, dunque, gli incubi dei razionamenti e farne le spese potrebbero essere anche gli edifici scolastici con la scelta della settimana corta. Questa possibile strada mette in allarme i presidi che si sono mostrati molto preoccupati perché andrebbero riorganizzate le attività scolastiche con nuovi orari.

Tuttavia, sebbene la Provincia è l’ente che gestisce il patrimonio edilizio scolastico e paga i costi, si dovranno ascoltare gli Uffici scolastici, i dirigenti e i genitori per poter prendere decisioni simili come anche la possibilità di abbassare di un paio di gradi i riscaldamenti. Rispetto a quest’ultima ipotesi, c’era stata addirittura una proposta qualche settimana fa. “Dobbiamo abituarci ad abbassare la temperatura di uno o due gradi, rispetto al passato – aveva spiegato a Il Messaggero Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma – nel rispetto dell’interesse generale”.

Possibile settimana corta per il razionamento

In caso di razionamenti del gas, nelle scuole la prima ipotesi sarebbe quella di accorciare la settimana scolastica, riducendola a cinque giorni. Al momento, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, appare poco probabile che il governo possa decidere di adottare questa soluzione per tagliare i costi del riscaldamento delle scuole. Le scelte per abbattere le bollette resterebbero in capo ai singoli istituti e agli enti locali.

Il principio alla base degli interventi – come ha spiegato il ministro alla Transizione Ecologia Roberto Cingolani – è cercare di preservare il più possibile le attività industriali, che non dovrebbero subire razionamenti per mantenere la produzione a livelli adeguati.

 

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