Scuole occupate, i liceali dovranno pagare i danni

Gli studenti che occupano le scuole saranno tenuti a pagare eventuali danni arrecati agli istituti. Lo stabile una circolare di Valditara.

Scuole occupate, i liceali dovranno pagare i danni

Gli studenti che occupano le scuole saranno tenuti a pagare eventuali danni arrecati agli istituti. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha deciso il pugno duro per arginare il fenomeno dell’occupazione delle scuole. Ben nove licei erano stati tenuti in ostaggio dagli alunni nella sola città di Roma nel dicembre scorso.

Gli studenti che occupano le scuole saranno tenuti a pagare eventuali danni arrecati agli istituti

“L’occupazione espone gli studenti a possibili reati, anche legati al danneggiamento di beni pubblici” che le scuole “sono tenute a denunciare. Occorre valutare l’applicazione delle misure disciplinari previste dal Regolamento di ciascun istituto” ed “è necessario stimare la portata dei danni degli eventuali atti vandalici, considerando che troppo spesso se ne fa carico l’intera collettività e non gli autori. Pertanto dovranno essere poste a carico degli studenti responsabili le spese per le pulizie straordinarie che si siano rese necessarie e per il ripristino o la sostituzione di arredi, sussidi didattici, computer e ogni altra attrezzatura di proprietà della scuola”.

Valditara ha inviato una specifica circolare ai dirigenti scolastici delle scuole statali superiori

È quanto stabilisce il ministero dell’Istruzione in una circolare inviata ai dirigenti scolastici delle scuole statali superiori. Anche in quest’anno scolastico alcune scuole sono state teatro di occupazione da parte di gruppi di studenti che hanno impedito il regolare svolgimento delle lezioni, per periodi considerevoli, “ledendo il diritto costituzionale allo studio della maggior parte degli studenti non aderenti alle occupazioni e causando, in molti casi, danni consistenti agli arredi sia fissi che mobili, alle dotazioni laboratoriali e alle strutture”, si legge nella circolare firmata dal capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Carmela Palumbo.

“Molti dirigenti scolastici – prosegue il testo – hanno messo in atto, sin dall’inizio, tutte le possibili strategie per far fronte a queste situazioni, mostrando la disponibilità al dialogo e all’ascolto e proponendo alternative quali l’assemblea o la co-gestione. Non sempre, tuttavia, si è raggiunto il risultato sperato, a volte anche a causa della presenza durante le occupazioni di soggetti esterni alle scuole”. In questo momento quindi in cui è necessario affrontare le conseguenze di quanto accaduto – scrive ancora il capo dipartimento del Mim – si ritiene fondamentale ricordare che l’occupazione espone gli studenti a possibili reati, anche legati al danneggiamento di beni pubblici che i dirigenti scolastici “sono tenuti a denunciare”.

i dirigenti scolastici “sono tenuti a denunciare”

E ancora: occorre pure valutare l’applicazione delle misure disciplinari previste dal Regolamento interno di ciascun istituto, tenendo conto delle modalità delle occupazioni che nei casi più gravi hanno persino impedito l’accesso al dirigente scolastico e al personale di segreteria, causando non solo l’interruzione dell’attività didattica, ma impedendo anche il regolare svolgimento delle funzioni amministrative, conclude la circolare.

Il preside del liceo classico Tasso di Roma, Paolo Pedullà, aveva proposto di sanzionare i ragazzi che avevano occupato il 4 dicembre scorso con dieci giorni di sospensione, attività ‘socialmente utili’ da svolgere nel pomeriggio, e dando il 5 in condotta. Al Virgilio di Roma per chi ha occupato per la prima volta la proposta era un richiamo scritto e 20 euro di penale; per i veterani, invece, una convocazione da parte del Consiglio d’istituto, e un obolo che sarà forse ancora maggiore. Tutte iniziative che avevano strappato il plauso di Valditara.