Sei ergastoli in Congo per l’omicidio dell’ambasciatore italiano Attanasio

Il tribunale militare a Kinshasa ha condannato sei persone all'ergastolo nell'ambito del processo per l'omicidio dell'ambasciatore in Congo, Luca Attanasio.

Sei ergastoli in Congo per l’omicidio dell’ambasciatore italiano Attanasio

Sono stati condannati all’ergastolo da un tribunale militare a Kinshasa-Gombe i sei imputati nell’ambito del processo per l’omicidio dell’ambasciatore italiano, Luca Attanasio, della sua guardia del corpo, Vittorio Iacovacci, e del loro autista, Mustapha Milambo, il 22 febbraio 2021, nell’Est della Repubblica Democratica del Congo. Il pubblico ministero aveva chiesto la pena di morte.

Il tribunale militare a Kinshasa ha condannato sei persone all’ergastolo nell’ambito del processo per l’omicidio dell’ambasciatore in Congo Luca Attanasio

Il mese scorso, di fronte alla richiesta della pena di morte per i componenti del commando che avevano ucciso suo figlio, il padre dell’ambasciatore Attanasio aveva scritto al giudice: “Il sottoscritto, Salvatore Attanasio in qualità di padre della vittima, l’Ambasciatore Luca Attanasio, visto che all’udienza dell’8 marzo 2023 tenutasi al tribunale militare di Kinshasa/Gombe il procuratore ha chiesto la pena di morte per gli imputati, nonostante la moratoria con la quale la Repubblica Democratica del Congo si impegna a non eseguire la pena di morte e visto che tale moratoria non garantisce che essa non sarà eseguita nel futuro, dichiara di rinunciare alla costituzione di parte civile nel dossier contro gli imputati”.

Gli imputati erano cinque, mentre un sesto, il capobanda, è tuttora latitante. La sentenza del tribunale di Kinshasa-Gombe è appellabile. Secondo quanto hanno ricostruito le indagini, Attanasio, insieme al carabiniere Iacovacci e all’autista Milambo, sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco in un’imboscata tesa dai sei criminali a un convoglio del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam) mentre stava transitando nella provincia di Kivu Nord.

I sei congolesi condannati, uno dei quali ancora latitante, facevano parte di una “banda criminale” dedita alle rapine. Volevano rapire l’ambasciatore

I sei, tutti congolesi, sono stati processati per omicidio, associazione a delinquere e detenzione illegale di armi e munizioni da guerra. Nel corso del processo sono stati descritti dall’accusa come componenti di una “banda criminale” dedita alle rapine di strada che in quel frangente voleva rapire l’ambasciatore italiano a scopo di riscatto.

Per la morte di Attanasio, Iacovacci e Milambo, nel novembre scorso, la Procura di Roma aveva chiesto anche il rinvio a giudizio di due funzionari del Programma alimentare mondiale del’Onu (Pam). Il pm della Capitale hanno contestano a Rocco Leone e Mansour Luguru Rwagaza il reato di omicidio colposo, in qualità di organizzatori della missione del nord del Paese africano durante la quale i due italiani furono uccisi.