Semplificazione amministrativa

di Carola Olmi

Semplificazione amministrativa, siamo ancora all’anno zero. L’ultima conferma arriva dalla Relazione annuale al Parlamento, prevista dallo Statuto delle Imprese. Ma che le promesse di cambiare registro siano rimaste per lo più lettera morta lo vedono ogni giorno le imprese e lo sostiene in ogni sede la Confederazione nazionale dell’artigianato. Su 89 provvedimenti monitorati dal Dipartimento della Funzione Pubblica, con la collaborazione delle associazioni imprenditoriali, fra cui appunto la Cna, 47 hanno introdotto nuovi oneri per le imprese e solo in pochissimi casi le amministrazioni promotrici ne avevano segnalato la presenza.

Uffici pubblici inadempienti
“È inquietante la diffusa inadempienza, da parte delle pubbliche amministrazioni, a redigere, allegare e pubblicare l’elenco degli oneri informativi riferiti ai provvedimenti adottati. Ciò – ha spiegato Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna – se da una parte denota la presenza di un grave ritardo culturale nelle amministrazioni rispetto alla “normalità” di molti altri Paesi, dall’altra, testimonia le resistenze delle stesse amministrazioni alle politiche per il miglioramento della qualità della regolazione. Per questo motivo, non basta più fare appello alla responsabilità politica, ma accorre individuare meccanismi che possano realmente richiamare le pubbliche amministrazioni a comportamenti più virtuosi”.

Più oneri per chi produce
Deludente anche la seconda relazione presentata dalla Funzione Pubblica sul cosiddetto budget regolatorio, cioè sul bilancio degli oneri amministrativi introdotti ed eliminati nel 2013. Ebbene, anche in questo caso, l’attività di monitoraggio, svolta con il contributo della Cna, evidenzia che la maggioranza delle amministrazioni non ha rispettato le indicazioni di rendicontazione previste nello Statuto delle Imprese e in un solo caso su 20 sono stati quantificati gli oneri introdotti e quelli eliminati. “Trasparenza, responsabilità e coinvolgimento diretto dei vertici politici ed amministrativi – conclude Silvestrini – devono diventare le parole d’ordine per sgonfiare la burocrazia”.