Senatori che fuggono dai giudici. Così la politica perde credibilità. Parla Evangelista, capogruppo M5S della Giunta per le immunità: “Su Cesaro melina di Italia Viva col Centrodestra”

“Nel caso di Cesaro, Italia Viva fa melina nonostante già da diverse sedute fosse prevista la proposta del relatore e che ancora non è stata presentata”. A spiegare il motivo dell’ennesimo rinvio è la senatrice e capogruppo del Movimento 5 Stelle della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, Elvira Evangelista.

Dopo che la Giunta ha dato il via libera all’uso delle intercettazioni e mentre si attendeva l’ultima parola del Senato, il caso Giovanardi sembra riaprirsi. Il procedimento, infatti, sarebbe tornato in Giunta su richiesta dell’ex ministro per la presenza, nel fascicolo, di un video ritenuto illegittimo. Che cosa sta succedendo?
“Il procedimento Giovanardi non è assolutamente tornato indietro in giunta bensì attende la calendarizzazione per il voto in aula rispetto all’autorizzazione ad usare le intercettazioni su cui si è già espressa favorevolmente la giunta. L’ex ministro ha semplicemente posto ulteriori interrogativi ma dopo essere già stato rinviato a giudizio immediato dalla magistratura e senza che quest’ultima abbia avuto la necessità di usare le intercettazioni. Riguardo al video, si tratta di un filmato privato rispetto al quale Giovanardi si chiede se la magistratura, per usarlo a processo, abbia bisogno di un’autorizzazione a procedere dalla giunta e su questo stiamo ragionando”.

Passano i mesi ma in Giunta restano ancora aperte molte situazioni spinose che di fatto tengono in scacco interi procedimenti giudiziari. Tra queste c’è il caso dell’uso delle intercettazioni a carico del forzista Luigi Cesaro e quella del leghista Roberto Marti. Che idea si è fatta su questi continui rimpalli?
“La Giunta lavora tantissimo e in ogni seduta vengono chiusi diversi procedimenti. Tuttavia devo dire che su alcuni casi le cose non vanno altrettanto spedite. Nel caso di Cesaro, Italia Viva fa melina nonostante già da diverse sedute fosse prevista la proposta del relatore e che ancora non è stata presentata. Riguardo a Marti il procedimento è appena arrivato dalla Camera in Senato e c’è la necessità di conoscere la trascrizione delle intercettazioni su cui la Procura chiede l’autorizzazione e che ancora non sono arrivate”.

Ultimamente la Giunta più che raddoppiare i propri sforzi per portare a termine alcuni procedimenti aperti da tempo, è sembrata più interessata a disquisire dell’articolo 68 1 comma della Costituzione che disciplina l’insindacabilità dei parlamentari perché i paletti sarebbero troppo blandi. Che cos’è successo?
“Le votazioni sono state sospese per un paio di sedute per disquisire dell’articolo 68 1 comma della Costituzione in quanto vi è stato un tentativo da parte delle opposizioni di allargare le maglie dell’applicabilità di tale articolo oltre i limiti stabiliti dalla legge del 2003 e dalla Corte Costituzionale del 2004. Così facendo è stata riconosciuta l’insindacabilità di Gasparri e Bernini nonostante le gravi e diffamanti espressioni rivolte a un organo costituzionale come la magistratura e che hanno violato i parametri interpretativi stabiliti dalla Corte Costituzionale”.

L’insindacabilità, nonostante il parere contrario dei 5S, è stata riconosciuta sia al presidente della Giunta, Maurizio Gasparri, che alla capogruppo Anna Maria Bernini grazie alla posizione di Italia Viva. A che gioco sta giocando il partito di Matteo Renzi?
“Guardi le posso dire che da quanto ho potuto constatare in tutti questi mesi, spesso le posizioni di Italia Viva sono le stesse sostenute dalle opposizioni”.

Non crede che a furia di concedere l’insindacabilità, la Giunta abbia perso di credibilità?
“Assolutamente si. La posizione estrema di M5S in giunta in merito all’insindacabilità delle opinioni nasce dal fatto che si è fatto un uso talmente disinvolto di tale istituto che lo stesso organo ha finito per perdere di credibilità agli occhi dei cittadini”.