“Se la Russia non mette fine alla guerra le conseguenze saranno molto gravi”. È l’avvertimento lanciato ieri da Donald Trump, al termine di una giornata di intensi colloqui, in vista del vertice di ferragosto ad Anchorage (Alaska), con l’omologo Vladimir Putin.
Ma, “se il primo incontro con Putin andrà bene, ce ne sarà un secondo a breve con Putin e Zelensky, al quale parteciperò anch’io se vorranno. Il primo incontro è preparatorio”, ha aggiunto, parlando con i giornalisti. Probabilmente il faccia a faccia a tre potrebbe tenersi già la prossima settimana.
Una lunga serie di call
La lunga giornata del tycoon era iniziata nel primo pomeriggio con la call organizzata dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, affiancato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, alla quale hanno partecipato anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e il segretario della Nato, Mark Rutte.
I tre obiettivi condivisi
“Il presidente Trump ha condiviso con noi tre obiettivi molto importanti: prima di tutto il cessate il fuoco; poi che nessuno oltre all’Ucraina può negoziare ciò che riguarda l’Ucraina; e terzo elemento la disponibilità degli Stati Uniti di condividere con l’Europa gli sforzi per rafforzare le condizioni di sicurezza quando avremo ottenuto una pace duratura e giusta per l’Ucraina”, ha spiegato Costa al fianco di Emmanuel Macron al termine della videocall.
“Abbiamo avuto una conversazione molto positiva”, ha scritto von der Leyen su X dopo la riunione virtuale, “Oggi l’Europa, gli Stati Uniti e la NATO hanno rafforzato il terreno comune per l’Ucraina. Rimarremo in stretto coordinamento. Nessuno desidera la pace più di noi, una pace giusta e duratura”, ha aggiunto. “La palla è ora nel campo della Russia”, ha sottolineato Rutte, esprimendo apprezzamento per la “leadership e lo stretto coordinamento con gli alleati” del presidente Trump.
“L’occupazione russa non è in discussione”
“Un riconoscimento legale dell’occupazione russa non è in discussione, il principio che i confini non devono essere modificati con la forza deve essere preservato” ha detto Merz. “La Russia non può mettere un veto su quello che l’Ucraina vuole fare in relazione alla sua presenza nell’Unione europea e nella Nato”, ha specificato invece Zelensky che ha poi aggiunto: “Putin non vuole la pace, vuole occupare tutta l’Ucraina. Abbiamo bisogno di esercitare ulteriore pressione su Putin, con le sanzioni, perché ci sia un immediato cessate il fuoco”.
La comprimaria Meloni è soddisfatta
Soddisfazione è stata espressa dalla premier Giorgia Meloni per “l’unità di intenti e la capacità di dialogo che l’Occidente sta dimostrando di fronte a una sfida fondamentale per la sicurezza e la difesa del diritto internazionale”. “È ora il momento di vedere quale sarà, in Alaska, l’atteggiamento della Russia che finora non ha inteso fare alcun significativo passo in avanti”, ha continuato la premier, che nella giornata di ieri ha giocato un ruolo poco più che marginale.
Pronte le armi dei Volonterosi
In serata, infine, si è svolta anche la riunione della “coalizione dei volenterosi” (i principali stati europei più Australia, Canada e Turchia) con Zelensky e il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato che i membri sono pronti ad attuare i piani militari per sostenere l’Ucraina in caso di cessate il fuoco.
Starmer ha affermato che, in una precedente telefonata con Trump, avevano compiuto “progressi concreti” sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina al fine di assicurare che qualsiasi pace fosse duratura. L’ufficio stampa di Downing Street ha specificato che Starmer ha ribadito a Trump che il sostegno all’Ucraina è “incrollabile”, che “i confini internazionali non devono essere modificati con la forza” e che “l’Ucraina deve avere garanzie di sicurezza solide e credibili per difendere la sua integrità territoriale come parte di qualsiasi accordo”.