Si allarga lo scandalo Asm a Pavia. Lavori farlocchi nelle scuole

Sono sedici gli indagati a Pavia nell’inchiesta su presunti appalti pilotati, peculato e frode che ha decapitato lunedì i vertici della Asm.

Si allarga lo scandalo Asm a Pavia. Lavori farlocchi nelle scuole

Ci sono anche Dario Francolino, capo segreteria del presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani (Fratelli d’Italia) e la consigliera di Asm Pavia Elisabetta Fedegara, candidata alle ultime regionali per il partito della premier Meloni e in corsa per la segreteria provinciale di Fratelli d’Italia, tra i sedici indagati dalla procura pavese nell’ambito dell’inchiesta su presunti appalti pilotati, peculato e frode che ha decapitato lunedì i vertici della multiservizi.

Sono sedici gli indagati a Pavia nell’inchiesta su presunti appalti pilotati, peculato e frode che ha decapitato lunedì i vertici della Asm

L’operazione ha portato agli arresti domiciliari, sempre lunedì, di presidente e direttore generale di Asm Pavia, Manuel Elleboro e Giuseppe Maria Chirico, insieme all’imprenditore Gianluca Di Bartolo (socio di uno studio di ingegneria civile con l’europarlamentare leghista Angelo Ciocca, estraneo alla vicenda) e alla funzionaria del Comune di San Genesio e Uniti, Nausica Donato. L’inchiesta Clean sarebbe partita da una fonte confidenziale che nei primi giorni febbraio scorso ha segnalato operazioni volte a distogliere indebitamente fondi da Asm Pavia. Quei fondi, secondo l’accusa, sarebbero serviti a finanziare la campagna elettorale proprio della Fedegara (le elezioni regionali in Lombardia si sono svolte il 24 e il 25 febbraio).

L’inchiesta si sarebbe quindi allargata alle gare affidate alla Civiling Lab srl, di cui è socio Di Bartolo, con particolare attenzione ai lavori per le piazzole ecologiche in vari comuni, ma soprattutto riguardo alla sicurezza della scuola elementare di San Genesio, ora posta sotto sequestro. Nell’edificio sarebbero stati eseguiti interventi di adeguamento sismico e ampliamento senza rispettare le regole. I lavori di adeguamento e ampliamento erano stati affidati alla ditta Majorino di Ribera (Agrigento) degli imprenditori Biagio (62 anni) e Giuseppe Majorino (27).

“La gara gliel’abbiamo fatta vincere noi”, aveva detto durante una conversazione intercettata Di Bartolo. L’opera si era poi dovuta fermare perché il Majorino padre affermava di non avere un “numero sufficiente di pannelli ignifughi per allestire sia i tramezzi che il controsoffitto”. Decidendo, si legge nell’ordinanza, di realizzare i tramezzi “perlopiù con pannelli ordinari in cartongesso”. Tanto che in un’altra intercettazione, sempre Di Bartolo, a proposito delle condizioni della scuola, affermava: “Sono nervoso perché io penso che lì dentro ci sono dei bambini. Non è un edificio della sciura Maria di 90 anni che chi se ne fotte poi di quello che succede”. Per i lavori alla scuola – i due costruttori sono tra gli indagati – i magistrati ipotizzano una presunta turbata libertà degli incanti per circa 370mila euro.

Pannelli di cartongesso al posto di quelli ignifughi. Nel mirino gli interventi all’elementare di San Genesio

La “corposa attività di indagine preliminare”, come la definisce il gip nell’ordinanza, “consentiva di puntare i riflettori” rompendo “grovigli di linee d’ombra generate da condotte di connivenza, di fiancheggiamento, e di compartecipazione tenute da diversi soggetti” su condotte “di malaffare, e, in alcuni casi, anche su veri e propri contegni delittuosi maturati in seno a diverse pubbliche amministrazioni del pavese”.

Sulla base di questi riscontri, la procura di Pavia ipotizza dunque un sistema circolare, che per favorire alcuni politici avrebbe fatto un uso improprio di denaro pubblico e assegnato irregolarmente appalti, compresi quelli finanziati dall’Europa con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Soprattutto, sostiene l’accusa, per il “rifinanziamento delle campagne elettorali” che avevano come obiettivo il mantenimento delle “funzioni già occupate” così da poter “ribadire lo schema”.