Si rivedono i neofascisti. L’onda filo-russa rianima Forza Nuova. Draghi aveva promesso di sciogliere il movimento ma non se n’è fatto nulla

Forza nuova è viva e combatte al fianco di Vladimir Putin. In nome dei separatisti del Donbass.

Si rivedono i neofascisti. L’onda filo-russa rianima Forza Nuova. Draghi aveva promesso di sciogliere il movimento ma non se n’è fatto nulla

Forza nuova è viva e combatte al fianco di Vladimir Putin. In nome dei separatisti del Donbass. Riccardo Cocco e Andrea Palmieri, due militanti di Fn, lo hanno ricordato attraverso la loro campagna pro-Cremlino su Telegram. Hanno addirittura lanciato una raccolta fondi a favore degli indipendentisti.

Forza nuova è viva e combatte al fianco di Vladimir Putin

L’estrema destra torna così in scena, visto che va per le lunghe “riflessione”, annunciata da Mario Draghi, sullo scioglimento della formazione neofascista. A oggi, infatti, non c’è stato alcun provvedimento governativo che abbia chiuso l’attività politica e confiscato i beni del partito di Roberto Fiore, arrestato dopo le violenze a Roma dell’ottobre scorso (leggi l’articolo). Tra cui l’assalto alla sede della Cgil. Certo il sito di Forza Nuova è sotto sequestro, ma per iniziativa della magistratura. Palazzo Chigi e il Viminale restano fermi.

“Il presidente del Consiglio, con la scusa del rispetto delle decisioni della magistratura, ha assunto una posizione attendista. E di fatto negatrice dell’urgenza e imperatività del dovere di avviare la procedura prevista dalla legge”, dice a La Notizia Andrea Maestri, avvocato cassazionista ed ex deputato, che nella scorsa legislatura aveva presentato una proposta di legge per sciogliere i partiti neofascisti (leggi l’articolo).

Quel testo è stato riproposto, già nel 2018, dal deputato di Leu, Luca Pastorino. Maestri indica anche la modalità per risolvere la vicenda: “Si può fare con l’approvazione di un decreto legge, emanato ricorrendo casi straordinari di necessità e urgenza, di scioglimento e confisca dei beni”. E le violenze di ottobre sono una motivazione valida, dal punto di vista procedurale. Ora serve la volontà politica.

Così dal Parlamento c’è chi prova a scuotere dal torpore la coppia Draghi-Lamorgese. “È grave che, nonostante il pronunciamento del Parlamento con una mozione, il governo non abbia provveduto a sciogliere i partiti neofascisti”, osserva Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana.

Anche nella maggioranza la posizione non è cambiata. “Ho firmato la mozione per lo scioglimento di Forza Nuova e resto in attesa delle valutazioni su cui si era impegnato il governo”, afferma Giuseppe Brescia (M5S), presidente della commissione Affari costituzionali alla Camera. Sulle ultime notizie montano, l’esponente del Movimento 5 Stelle dice: “Preoccupa l’arruolamento di estremisti da entrambe le parti del conflitto in corso”.

Stessa posizione emerge nel Pd. Il segretario Enrico Letta era già chiaro dopo l’assalto alla Cgil: “È l’ora di sciogliere Forza Nuova”. Il deputato dem, Paolo Lattanzio, segue a ruota: “Presentai un’interrogazione alla ministra Lamorgese già due anni fa per chiedere un intervento”. “Lo scioglimento dei partiti neofascisti – aggiunge il parlamentare – è una questione che non va trattata solo in periodi di campagna elettorale per cercare voti. Chiediamo che si apra il dossier, magari ci dicono che non si può fare niente. Ma serve una risposta chiara”. Che sembra come Godot…