Si stringe sulla squadra di Governo

Silvio Berlusconi, almeno per ora, non ottiene il bottino più ambito: il ministero della Giustizia a cui tanto teneva.

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, prova a concedere all’alleato di Forza Italia, Silvio Berlusconi, quella “pari dignità” invocata fin dall’esito delle urne. Ma Berlusconi, almeno per ora, non ottiene il bottino più ambito: il ministero della Giustizia a cui tanto teneva. Tiene il punto la premier in pectore, andrà a Carlo Nordio, magistrato in pensione e neoeletto deputato di Fratelli d’Italia.

Silvio Berlusconi, almeno per ora, non ottiene il bottino più ambito: il ministero della Giustizia a cui tanto teneva

Per Maria Elisabetta Alberti Casellati, la favorita di Berlusconi per il ruolo di Guardasigilli, potrebbero invece aprirsi le porte di un nuovo ministero delle Riforme (non c’è questa delega nel governo Draghi). Anche Università e ricerca e Pa dovrebbero rientrare nel perimetro azzurro: nel primo caso la casella potrebbe essere occupata da Annamaria Bernini mentre per il dopo-Brunetta si parla di Alessandro Cattaneo o anche di Sestino Giacomoni.

Niente da fare nemmeno per il Mise, tocca a Fratelli d’Italia

Niente da fare nemmeno per il Mise, a cui pure guardava Forza Italia, mentre, nello schema delineato a via della Scrofa, gli azzurri conquisterebbero il ministero della Transizione ecologica. Al posto di Roberto Cingolani andrebbe Gilberto Pichetto Fratin ma l’energia potrebbe tornare anche a via Veneto, con lo Sviluppo economico che in questo caso andrebbe a Guido Crosetto. “Sono all’estero, non so niente” twitta il cofondatore di Fdi, nome ricorrente nel totoministri, ipotizzato in vari ruoli, compreso quello di sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

A Forza Italia spetterebbero gli Esteri con Tajani

A Forza Italia spetterebbero poi gli Esteri con Antonio Tajani che potrebbe con Matteo Salvini anche ricoprire il ruolo di vicepremier. Niente da fare, invece, per Licia Ronzulli – vero motivo di tensione nei giorni scorsi tra Forza Italia e Fratelli d’Italia – destinata a restare fuori dal Governo per via del veto della Meloni. Per lei si apre il ruolo di capogruppo di Forza Italia al Senato.

I leghista Giorgetti confermato all’Economia

Per quanto riguarda il Carroccio sarebbe confermato Giancarlo Giorgetti all’Economia dopo i numerosi “no grazie” dei tecnici, a partire da quelli di Fabio Panetta della Banca centrale europea e dell’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti Dario Scannapieco. Giorgetti– rompendo il suo proverbiale riserbo – ha già fatto sapere di essere “a disposizione”.

Alla Lega andrebbero altri cinque ministeri, tutti di peso

Al Carroccio andrebbero altri cinque ministeri, tutti di peso. Uno in più dunque di quelli che spetterebbero a Forza Italia, ma Giorgetti viene contato da più parti come un tecnico.Salvini dovrebbe andare alle Infrastrutture da cui spera di avere voce in capitolo sulla politica dei porti in relazione agli sbarchi dei migranti. All’Agricoltura dovrebbe finire Gian Marco Centinaio, agli Affari regionali e l’autonomia è destinato Roberto Calderoli dopo il passo indietro rispetto alla presidenza del Senato.

Per il Viminale il nome più forte rimane quello del prefetto Piantedosi

Per il ministero dell’Interno il nome più forte rimane quello del prefetto Matteo Piantedosi, che ha già ricoperto il ruolo di capo di gabinetto quando al Viminale c’era Salvini. Il quarto ministero potrebbe essere l’istruzione o la famiglia – per cui circola il nome di Simona Baldassare ma anche quello di Eugenia Roccella di Fratelli d’Italia – o ancora la disabilità, cui in un primo momento sembrava potesse rimanere l’attuale ministro Erika Stefani, anche se le sue quotazioni sarebbero in calo.

Alla Giustizia è ormai assodato Nordio

Per quanto riguarda la pattuglia degli aspiranti ministri di Fratelli d’Italia, per la Giustizia allora è ormai assodato Nordio. Così come per lo Sviluppo economico quasi scontato Crosetto. Il ministero dell’Ambiente potrebbe tornare ad essere un’entità a sé stante e ci potrebbe andare Fabio Rampelli. Il ministero del Sud potrebbe essere affidato a Raffaele Fitto o Nello Musumeci, rispettivamente ex governatori di Puglia e Sicilia.

Alla Difesa arriva Urso. Alla Saluta è corsa a tre tra Bellantone, Rocca e Bertolaso

Ma per Fitto si fa anche il nome degli Affari europei. Si dà per certo l’arrivo di Adolfo Urso a ministro della Difesa, mentre per la Sanità è corsa a tre tra Rocco Bellantone, Francesco Rocca (presidente della Croce rossa italiana) e Guido Bertolaso. Per il Lavoro l’ipotesi concreta è Marina Calderone, presidente dell’Ordine dei consulenti del Lavoro. Ultima casella, ma non per questo meno importante, è quella relativa al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: trova conferme da più fonti il nome di Giovanbattista Fazzolari, per cui la premier in pectore nutre una fiducia definita “assoluta”.

Ma nei giorni scorsi si era ipotizzato, nel caso Fazzolari avesse, assunto le deleghe all’attuazione del programma, anche a una figura tecnica. Un nome era quello di Giuseppe Chiné, attuale capo di gabinetto di Daniele Franco. Ma si racconta che Giorgetti abbia chiesto di tenerlo al Mef, se davvero toccherà a lui sedere alla scrivania di Quintino Sella. FdI dovrebbe anche tenere per sé i ministeri del Turismo, dello Sport, della Cultura (tra i papabili il manager Gianmarco Mazzi ma anche Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, che in alternativa potrebbe essere promosso alla guida del Tg1).

Leggi anche: Faccia a faccia tra Meloni e Berlusconi. “Il centrodestra andrà unito alle prossime consultazioni con il Presidente della Repubblica”