Sicurezza idrica dei territori. La leva dei consorzi di bonifica. Decine i progetti con migliaia di occupati. Le priorità sono la tutela di acqua e paesaggio

La chiama “terza guerra mondiale”, e avverte subito che non c’è affatto certezza su chi sarà a vincerla. Il conflitto è tra l’uomo e l’ambiente, col corollario dei mutamenti climatici e dei costi anche economici che si porta dietro. Chi combatte e oggi torna a chiedere più impegno per alzare le necessarie trincee è il presidente dei consorzi di bonifica, Francesco Vincenzi. L’occasione è l’assemblea nazionale dell’Anbi, l’associazione di questi enti, in programma stasera e domani a Roma con la partecipazione, tra i molti ospiti, della ministra per il Sud, Barbara Lezzi.

SCOMMESSA SUD. “Nel Mezzogiorno c’è un grande recupero da fare”, spiega Vincenzi, che conti alla mano snocciola le cifre di finanziamenti e posti di lavoro subito disponibili per mettere in sicurezza il territorio, risparmiare acqua, contrastare la desertificazione e sostenere la nostra agricoltura. “Un passo avanti importante – continua Vincenzi in un colloquio con La Notizia – è stato coordinare e attribuire compiti specifici ai nuovi soggetti responsabili della pianificazione, con le autorità di distretto subentrate alle autorità di bacino. Per la prevenzione e l’attuazione degli interventi ci sono anche risorse rilevanti, grazie alle quali sono già partiti numerosi programmi finanziati con mezzi del Fondo sociale europeo, grazie al quale si attende una ricaduta di oltre 50mila nuovi posti di lavoro”. Opere di alta ingegneria, come non se ne vedevano da troppo tempo nel nostro Paese. Vincenzi ricorda a proposito i 18 progetti sul risparmio idrico, che andranno avanti fino al 2023 e che permetteranno di non sprecare 113 milioni di metri cubi di acqua, pari a una volta e mezza il Lago di Iseo. Ma tutto questo non basta senza una strategia sul futuro.

AUTORIFORMA RIUSCITA. Le politiche nazionali e internazionali sono il punto di partenza, dietro le quali si inseriscono poi azioni concrete. Qui i consorzi di bonifica ritengono di aver già fatto la propria parte, o almeno una porzione significativa, con la propria autoriforma. Un processo che continua, e che oggi consente comunque di disporre di soggetti attrezzati e capaci di gestire la risorsa idrica e la sicurezza dei territori agricoli, con tutto quello che segue, a partire dallo sviluppo delle colture e dell’agrozootecnia di qualità e la bellezza dei paesaggi, che alimentano il nostro turismo. Per questo all’assemblea nazionale di Anbi quest’anno partecipano anche il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, e alle politiche agricola, Alessandra Pesce – conclude Vincenzi – cementando una strategia comune in cui i Consorzi di bonifica sono tornati centrali.